Da Bologna al Kurdistan: per un 21 aprile resistente, antifascista e solidale

VENERDI’ 21 APRILE’023 dalle 17,30

> foto delle iniziative: qui

(anche questa volta grazie a Rommi.x per la bellissima locandina)

Il 21 aprile 1945 la città di Bologna festeggiava la Liberazione dalle truppe nazifasciste.
Oggi, a quasi ottant’anni di distanza, non pensiamo che la memoria di quegli eventi sia
materiale da museo. E’ Storia viva e palpitante. E’ passato che si rinnova nel presente, perchè l’antifascismo non è un orpello retorico o un argomento da talk show ma pratica necessaria, urgente e quotidiana: le pagine di cronaca e l’evoluzione del quadro politico sia italiano che internazionale lo dimostrano giorno dopo giorno. Ricordare le/i partigiane di ieri, allora, significa stare dalla parte di chi oggi si batte contro il razzismo, il sessismo, lo sfruttamento, la violenza capitalista e le pulsioni militariste. Significa schierarsi al fianco di chi – come accade in Kurdistan – lotta per la propria libertà e autodeterminazione plasmando una società giusta, cooperante, laica ed ecologista.

Per questo il 21 aprile vi invitiamo nelle strade ribelli della Cirenaica per due momenti di incontro, prima alla lapide partigiana di via Bentivogli e poi a Vag61, per tenere viva la memoria della Resistenza e per condividere un’iniziativa di solidarietà verso le popolazioni curde costrette a fronteggiare i continui attacchi di Erdogan e che negli ultimi mesi sono state colpite prima da un terribile terremoto e poi da pesanti alluvioni.

Con le/i partigiane/i e con “Orso” nel cuore!
Ora e sempre Resistenza! Jin, Jîyan, Azadî!

@ via Bentivogli 44

– alle 17,30: nell’anniversario della Liberazione di Bologna, ritrovo alla lapide che ricorda i caduti della Resistenza: porta un fiore o un pensiero per le/i partigiane/i! Con letture a cura di Resistenze in Cirenaica [info]

@ Vag61 in via Paolo Fabbri 110

– alle 18,30: presentazione del libro “Quei matti di antifascisti. Cinquantatré storie di sovversivi finiti in manicomio durante il fascismo”, con l’autore Renato Sasdelli e lo storico Luca Alessandrini [info]

– alle 20,30: in collaborazione con l’Edera volley, cena benefit in favore della Mezzaluna Rossa Kurdistan: sosteniamo le popolazioni colpite dal terremoto che lo scorso febbraio ha devastato i territori a maggioranza curda tra Turchia e Siria [info]

– a seguire: proiezione di “Kobane, Ri-Sollevarsi” di Ferran Domènech Tona, disponibile anche su OpenDDB [info]

– durante la serata: distribuzione della birra artigianale Azadì – Freedom Apa, prodotta su iniziativa della Staffetta sanitaria di Rete Kurdistan Italia per supportare il sistema sanitario del Rojava [info]

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Quei matti di antifascisti
di Renato Sasdelli (Pendragon, 2022)

Anarchici schedati, militanti antifascisti irriducibili, soldati in fuga dal servizio militare, ex ragazzi del ’99 contrari all’alleanza con chi fu loro nemico nella Grande Guerra. Poi, donne e uomini in contrasto con il regime per la miseria quotidiana o perché insofferenti verso l’onnipresenza del duce, l’autoritarismo di capetti e gregari, oppure rei di avere cantato un inno socialista o gridato, all’osteria o per ira durante un litigio, contro il fascismo e il suo capo. Insieme a loro anche malati di mente disturbatori della quiete fascista e una prostituta che ha offeso Mussolini. Sono le storie di bolognesi sovversivi, veri o temuti dal regime, finiti a un certo punto in manicomio senza che ciò facesse venire meno l’ossessione dei controlli sul loro comportamento. E, in appendice, la faida tra due ras del fascismo bolognese con il meno potente dei due mandato in manicomio.

Kobane, Ri-Sollevarsi
di Ferran Domènech Tona (2022)

Dopo lo scoppio della “rivoluzione del Rojava”, il nord-est della Siria ha vissuto una serie di cambiamenti sociali che hanno reso la regione un territorio politicamente all’avanguardia in Medio Oriente. A distanza di quasi 10 anni, un’intera generazione è cresciuta sulla base di valori di liberazione delle donne, ecologia sociale e democrazia radicale, totalmente opposti a quelli promossi dal regime siriano di Bashar al-Assad. Tuttavia, nella città di Kobane si affrontano realtà molto diverse: alcuni hanno abbracciato con fervore questi cambiamenti sociali, mentre altri stanno pensando di emigrare in Europa. Attraverso le storie di vita di due residenti, Zilan e Hussein, entreremo nella realtà di diversi giovani, comprendendo ciò che temono e ciò che desiderano; visiteremo gli scenari in cui si è svolta la guerra contro lo Stato Islamico e i successivi massacri della popolazione civile; e conosceremo le lotte delle donne che lavorano per sradicare il patriarcato dalla società.

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