Basta lager di Stato: no Cpr nè a Bologna nè altrove (verso la manifestazione No Cpr del 14 ottobre)

MARTEDI’ 10 OTTOBRE’023 alle 17,30

> Foto dell’iniziativa: qui

Iniziativa a cura di Vag61 e Mediterranea Bologna

Costruiamo un’ulteriore tappa collettiva nel percorso di lotta contro la realizzazione dei CPR, né qui né altrove! Camminiamo insieme verso la manifestazione NO CPR del 14 ottobre “Libertà, dignità democrazia: per un’accoglienza degna e per la libertà di movimento in Europa”:

– alle 17,30: apertura della mostra “Tagliamo tutti i fili spinati”, a cura del Centro di documentazioni dei movimenti F.Lorusso – C.Giuliani. “Dal Cpt al Cie: anni di lotte contro le fabbriche di sofferenza”.

– nel corso della serata: sarà possibile preparare striscioni, cartelloni e materiali da portare in manifestazione il 14.

– alle 18,30: confronto pubblico per sostenere una campagna contro l’apertura dei CPR e la disaccoglienza:

~ interventi e testimonianze sulle lotte degli anni passati contro i CPT e i CIE
~ riflessioni sul ruolo dei centri di detenzione etnica e sulla cosiddetta “detenzione amministrativa”
~ testimonianze dirette da parte di operatori e operatrici sociali del CAS Mattei

– a seguire: aperitivo solidale con le tigelle della mamma di Rob

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Pensiamo sia necessario aprire una campagna contro gli interventi di legge promossi da un governo xenofobo e fascista. Senza però illuderci che la criminalizzazione del movimento di persone straniere sia solo prerogativa di un governo di destra, in quanto la creazione dei CPR (prima CPT poi CIE) risale alla legge Turco-Napolitano del ‘98 sotto un Governo a guida Prodi, passando poi negli ultimi 20 anni per altre leggi infime come la Bossi-Fini, Minniti-Orlando e i Decreti Sicurezza, solo per citarne alcuni.

I CPR sono strutture di detenzione amministrativa per migranti definiti “irregolari” (e non) e su questa irregolarità, che diventa spesso una condanna alla clandestinità, si fomenta la retorica dei vari governi da una sponda all’altra del Mediterraneo che criminalizza sistematicamente chi migra.

L’idea che a Bologna, come altrove, possa essere riaperto un centro di reclusione per lɜ migranti che rischiano la vita per scappare da guerre, fame e cambiamenti climatici è semplicemente raccapricciante e crediamo che questa città abbia il dovere di sollevarsi per impedire che ciò a accada.

MAI PIÙ LAGER DI STATO!

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