La società civile globale contro l’apartheid

In occasione del “Nelson Mandela International Day” abbiamo aderito, come spazio Splai, all’appello che il movimento BDS ha rivolto alle organizzazioni della società civile per unirsi a 250 organizzazioni in tutto il mondo nella richiesta alle Nazioni Unite di prendere azioni urgenti per porre fine all’apartheid israeliana, condividendo la lettera che ripubblichiamo in questa pagina. Palestina libera!

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La società civile globale contro l’apartheid

Un’iniziativa del Movimento Palestinese Anti-Apartheid

“Sappiamo molto bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi”
Nelson Mandela

Decenni di mobilitazione da parte del popolo palestinese, insieme al recente sostegno della società civile globale, delle organizzazioni internazionali per i diritti umani, degli esperti delle Nazioni Unite, dei capi di stato, dei parlamentari e dei diplomatici, hanno chiarito che l’apartheid non è solo una piaga del passato, ma una minaccia ancora persistente che richiede un’azione urgente.

Prove inconfutabili ed analisi inequivocabili da tutti questi ambienti dimostrano che Israele sta perpetrando il crimine di apartheid, un crimine contro l’umanità, contro il popolo palestinese.

Sotto l’attuale governo, il più apertamente di estrema destra, razzista, fondamentalista, sessista, omofobo e corrotto nella storia dello stato israeliano, la violenza decennale e l’oppressione del colonialismo di insediamento contro i nativi palestinesi sta assumendo forme sempre più brutali.

È ora che i popoli di tutto il mondo si uniscano e che le Nazioni Unite agiscano con urgenza. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) deve riattivare i meccanismi per porre fine definitivamente al crimine di apartheid e fare in modo che Israele sia ritenuto responsabile per averlo perpetrato.

Pertanto, chiediamo agli Stati membri di fare un primo passo in occasione della prossima Assemblea Generale e di riattivare il Comitato speciale contro l’apartheid.

Il riconoscimento dell’apartheid come crimine contro l’umanità e la significativa solidarietà globale con la lotta del popolo sul territorio – espressa soprattutto ponendo fine ai legami di complicità con l’apartheid da parte di stati, aziende e istituzioni – hanno aperto la strada alla libertà e alla democrazia per la popolazione dell’Africa meridionale e alla loro lotta che ancora continua contro le disuguaglianze economiche. Lo smantellamento dell’apartheid in Sudafrica è oggi una pietra miliare vitale nella lotta globale contro il razzismo, la discriminazione e l’oppressione coloniale, che rimane però “incompleta”, come ha detto Mandela, senza l’abolizione totale dell’apartheid nel resto del mondo, a partire dalla Palestina.

Il Comitato speciale contro l’apartheid dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha già svolto un ruolo fondamentale nella lotta globale contro il razzismo, monitorando e denunciando le politiche di apartheid e creando procedure ai sensi del diritto internazionale per sopprimere e punire questo crimine contro l’umanità. È tempo che l’UNGA si assuma la responsabilità di rilanciare questo Comitato speciale e si unisca per porre fine all’apartheid del 21° secolo, ovunque si verifichi.

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