Fermiamo la repressione del regime turco. Biji Rojava!

SABATO 27 GIUGNO’020 alle 18 @ PIAZZA NETTUNO

> > > Su Zic.it: “La nostra normalità è la fine della dittatura di Erdogan” (audio)

Presidio lanciato dalla Rete Rojava Bologna

A inizio gennaio abbiamo manifestato a Bologna ribadendo la nostra solidarietà e complicità con l’esperienza del confederalismo democratico, femminista ed ecologista, nella Siria del Nord e dell’Est (Rojava), determinante nella sconfitta dell’Isis ma colpevolmente dimenticata dalle potenze mondiali che, prone agli interessi del fascista Erdogan, hanno lasciato libera la Turchia di invadere, contrastata solo dalla strenua resistenza delle e dei rivoluzionari/e, ampie porzioni di territorio a sud del proprio confine.

La pandemia non ha smorzato la ferocia di Ankara. Questo mese l’offensiva, aerea e terrestre, si è ampliata a diverse comunità che vivono del Kurdistan iracheno, tra le montagne dove ha base il partito curdo dei lavoratori Pkk, mosso dalle medesime idee e dalla stessa pulsione alla libertà che animano la Resistenza del Rojava. Molti i civili colpiti dagli attacchi, che hanno riguardato anche un campo profughi delle Nazioni Unite e la città yazida di Sinjar, dove nel 2014 centinaia di persone sono state uccise e quasi cinquemila donne sono state rapite e vendute come schiave sessuali.

All’interno delle proprie frontiere, intanto, Ankara non tollera opposizione: sono circa 5000 i funzionari e i militanti del partito democratico dei popoli Hdp, socialista e favorevole ai diritti di curdi e altre minoranze, detenuti in carcere ed esposti a un altissimo rischio di contagio da Covid-19, nella quasi totale assenza di misure di prevenzione e contenimento.

Anche l’Italia dimostra di non avere nessuna gratitudine per chi ha sconfitto il Califfato responsabile di centinaia di morti in Europa: a marzo il tribunale di Torino ha inflitto due anni di sorveglianza speciale a Eddi Marcucci, internazionalista che combatté in Siria con le unità di protezione delle donne Ypj. Nel suo piccolo, anche il Comune di Bologna ha fatto la sua parte rimuovendo la targa apposta in Cirenaica per Lorenzo “Tekoser” Orsetti, morto mentre combatteva con le unità di protezione del popolo Ypg sul fronte di Al-Baghuz, ultima ridotta dello stato islamico sulle rive dell’Eufrate.

– per la liberazione di tutte e tutti le/i prigionieri politici in Turchia;
– per i diritti e la libertà di curdi, yazidi, assiri e tutte le minoranze in Siria, Iraq e Turchia;
– per la cessazione degli attacchi dell’esercito turco e il suo immediato ritiro da Siria e Iraq;
– a sostegno della rivoluzione della Federazione Democratica della Siria del Nord e dell’Est;
– per la revoca di ogni misura restrittiva a Eddi;
– con Tekoser e Hiwa Bosco nel cuore

Invitiamo tutte e tutti a manifestare
sabato 27 giugno 2020
dalle 18 in piazza Nettuno a Bologna

> saremo in piazza già dal primo pomeriggio in sostegno anche alle altre mobilitazioni previste <

Jin Jiyan Azadi
Bijî Berxwedana

Donna vita libertà
Viva la Resistenza


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