Presentazione di “Nessuno può portarti un fiore”

VENERDI’ 8 GIUGNO’012 alle 20

Pino Cacucci a Vag61 per la presentazione del suo ultimo libro, “Nessuno può portarti un fiore”: le storie di sette ribelli, da Horst Fantazzini a Edera De Giovanni, da Sante Pollastro a Louis Chabas, da Antonieta Rivas Mercado a Clément Duval e Sylvia Ageloff.

Alle 20 cena sociale e alle 21,15 la presentazione con l’autore,
accompagnato nella lettura di brani del libro da Erika Cavina e alla chitarra da Stefano Mari.

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“NESSUNO PUO’ PORTARTI UN FIORE”

Nel libro si raccontano le storie di sette ribelli. Quelli di Pino Cacucci sono spesso ribelli contro la loro stessa volontà e corrono incontro al destino con innamorata leggerezza. Non sono necessariamente eroi. Non hanno il rigore ideologico di una dottrina o il vigore di una fede politica. Non sono entrati nella fama che si trasforma in leggenda. Hanno però una caratteristica comune: incarnano in un gesto o in una vita intera l’insofferenza profonda per il conformismo e l’ingiustizia.

Le storie sono quelle di:

– Horst Fantazzini, rapinatore gentiluomo, protagonista di tentate evasioni non andate a buon fine.

– Edera De Giovanni, bellissima e sfrontata diciannovenne che sfida un gerarca fascista e finisce in carcere; quando esce prende contatti con i partigiani della lotta di liberazione; viene poi catturata dai fascisti, torturata e fucilata a Bologna.

– Antonieta Rivas Mercado, pioniera appassionata di cultura nel Messico degli anni venti, travagliata da amori infelici e suicida a Parigi (si spara in Notre-Dame).

– Clément Duval, anarchico illegalista, teorico della rivolta e dell’esproprio, condannato ai lavori forzati alle Isole della Salute, che provò a fuggire via mare almeno una ventina di volte.

– Sylvia Ageloff, strumento ignaro nelle mani di Ramón Mercader per entrare nell’entourage di Trockij e assassinarlo.

– Sante Pollastro, il bandito cantato anche da Francesco De Gregori, amico del campione di ciclismo Costante Girardengo; che non capì mai qual’era la ragione che poteva far diventare un giovane di Novi Ligure un grandissimo ciclisti o un pericoloso bandito.

– Louis Chabas, partigiano francese, detto Lulù, che combatté nelle Langhe, esperto in travestimenti.

Lo spirito del libro si può ritrovare in un incendiario proclama Clément Duval che “si arrese soltanto alla vecchiaia”, con la morte nel 1935: «A voi, borghesi pasciuti e soddisfatti, a voi, gaudenti sfrontati che gozzovigliate nell’orgia condannando alla fame e alla schiavitù i lavoratori pazienti e rassegnati. Sappiate che gli schiavi levano la fronte, e fieri della dignità riconquistata, vogliono la libertà. Ma la libertà degli umili e la vostra oscena opulenza sono in ferale contrasto, l’una non può essere raggiunta senza sopprimere l’altra».

PINO CACUCCI

Pino Cacucci e’ nato ad Alessandria nel 1955. 
Dopo lunghi soggiorni a Parigi e Barcellona, è approdato in Messico dove ha vissuto per molti anni. Vive a Bologna da molto tempo. 
Autore di racconti e romanzi, ha esordito nel 1988 con Outland Rock. Si è fatto conoscere al grande pubblico nel 1990, con Puerto Escondido che, nel 1992, è diventato un film per la regia di Gabriele Salvatores. 
La collaborazione di Cacucci col cinema  è continuata con il libro San Isidro Futból del 1991, diventato un film col titolo Viva San Isidro (1995 regia di Alessandro Cappelletti). Nel 1997 ha scritto la sceneggiatura di Nirvana di Gabriele Salvatores.

Tra i suoi libri più significativi:

– Tina, 1991, biografia dell’artista e rivoluzionaria Tina Modotti
– Punti di fuga,1992
– La polvere del Messico,1992
– Forfora, 1993 (in edizione ampliata nel 1997 col titolo Forfora e altre sventure)
– In ogni caso nessun rimorso, 1994
– Camminando, Incontri di un viandante, 1996
– Demasiado corazón, 1999
– Ribelli, 2001
– Mastruzzi indaga, 2002
– Oltretorrente, 2003
– Nahui, 2005
– Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana, 2009
– Viva la vida!, 2010.

Cacucci è pure un infaticabile traduttore di autori come Francisco Coloane, José Manuel Fajardo, Javier Cercas, Ernesto “Che” Guevara, Paco Ignacio Taibo II.

Nel 2003 ha vinto il premio per la traduzione dell’Instituto Cervantes.

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