E’ così distante Bologna da Lampedusa?

Manifestiamo tutta la nostra solidarietà alla protesta che le persone senza fissa dimora, in vista dell’esaurimento delle misure adottate per il piano freddo, hanno deciso di mettere in campo a Palazzo D’Accursio. La logica della “emergenza freddo” proposta a Bologna non ci appare tanto distante da quella della “emergenza profughi” che ci riestituiscono le immagini da Lampedusa. Gestione emergenziale per nascondere dimensioni del tutto strutturali: sul confine del mediterraneo il modello razzista e xenofobo della Lega di governo traccia il discrime della cittadinanza tra rifugiati e clandestini, qui il modello emiliano pone la stessa cesura (in questo caso) tra residenti e non residenti.

E’ da tempo, ormai, che denunciamo questa gestione scellerata del welfare cittadino. I tagli già attuati sono insostenibili, ma non si tratta solo di questo. Quello che è sotto gli occhi di tutti è un progressivo smantellamento del sistema pubblico di garanzie e di protezioni sociali, con un micidiale fritto misto fatto di un
degradato parapubblico (vedi ASP), forte condizionamento da parte delle Fondazioni bancharie e cattiva imprenditorialità (cooperative e imprese sociali) a cui è stata affidata l’esternalizzazione dei servizi sociali. Tutto questo all’interno di alcune tendenze più generali, di carattere nazionale ed europeo, che sottotraccia lavorano verso una vera e propria ridefinizione del ruolo e degli obiettivi del welfare.

E’ indispensabile dare una risposta immediata alle esigenze manifestate dai senza fissa dimora in queste ore. Allo stesso tempo è necessario affrontare la realtà e rompere il muro di silenzio che da troppo tempo accompagna quanto sta accadendo a Bologna, prima di ritrovarsi alle prese con la prossima “emergenza”.

Vag61 – Spazio libero autogestito

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