Presentazione del libro “No global Bo”

MERCOLEDI’ 24 NOVEMBRE’021 alle 19,30
@ CENTRO SOCIALE DELLA PACE, VIA DEL PRATELLO 53

A cura di Pratello R’Esiste e del Centro di documentazione dei movimenti “Lorusso-Giuliani”

Presentazione del libro: “No global Bo. Quattro anni vissuti pericolosamente” di Valerio Monteventi (Edizioni Pendragon), con un inserto fotografico di Luciano Nadalini. Oltre all’autore parteciperà alla presentazione una ragazza che nelle giornate di Genova 2001 aveva due anni.

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Il libro parla dei fatti del G8 di Genova, degli anni precedenti e di quelli successivi, delle tante manifestazioni in tutti i luoghi dove i potenti della terra si incontravano, i cortei oceanici nelle capitali d’Europa… E poi ancora: i blocchi dei treni contro la guerra, le “invasioni” delle aree militari e dei Cpt e le occupazioni di spazi per l’aggregazione. Le azioni dei no global sono raccolte in questo libro che è un po’ un almanacco e un po’ un vocabolario degli obiettivi di un movimento che non ha mai avuto bisogno di rappresentazioni istituzionali.

Per narrare questa storia ci sono volute più di 300 pagine: l’autore è partito dall’esperienza bolognese perché è stata una delle più importanti nel panorama nazionale. Ha iniziato raccontando la vicenda del “No Ocse”, ha proseguito col Bologna social forum, per arrivare poi al movimento contro la guerra. Lo ha fatto col piglio del “testimone di parte” anche perché, nella quasi totalità degli avvenimenti raccontati era presente. Il disegno di copertina fu regalato al Bologna social forum dal fumettista statunitense Seth, militante dei movimenti antagonisti newyorkesi e protagonista della scena culturale underground, narratore delle conflittualità urbane e schierato espressamente su posizioni no global. L’illustrazione fu serigrafata su 500 magliette e rappresentò il segno distintivo del Bsf nelle giornate del luglio 2001 a Genova.

Nella prefazione, a cura del Centro di Documentazione dei Movimenti “Francesco Lorusso – Carlo Giuliani” si scrive: “I movimenti lasciano tracce nelle vite di ognunə. Lasciano tracce, anche nella capacità del potere di reprimere esistenze e idee. E noi che, testardamente, pratichiamo la memoria militante, abbiamo deciso che “raccontare il passato” non sarebbe stato un esercizio di nostalgia, ma confrontarsi con il presente, per quanto in modo parziale o limitato ad aspetti specifici.

Genova 2001 meritava e merita un’attenzione politica profonda necessaria a ripercorrere la vita di un movimento complesso e capillare… No global Bo è un lavoro meticoloso e documentato che aiuterà a conoscere e a comprendere le intuizioni e le contraddizioni di una globalizzazione che ha provocato, nella realtà dei fatti, disgregazioni sociali e politiche a cui assistiamo oggi quasi impotenti. Tutto ciò che quel movimento ha cercato di mostrare al mondo intero, oggi è causa di una sorta di tragedia globale”.

Come stile narrativo il libro si rifà agli almanacchi che avevano come scopo la diffusione di una cultura di base a livello popolare. Quegli almanacchi a carattere divulgativo che, nell’immediato dopoguerra, rappresentarono il principale, e a volte unico, mezzo di diffusione storica, culturale e politica tra le classi più disagiate.

“Proxima estacion: esperanza” era il titolo dell’album che Manu Chao fece uscire nel 2001. Si trattava di brani cantati in cinque lingue, quasi volesse diffondere il suo messaggio nei quattro angoli del mondo, e contavano sulla collaborazione di musicisti provenienti da vari paesi.

Manu, con la sua musica e il suo impegno, aveva dimostrato che si poteva diventare famosi senza svendersi, che si poteva uscire dall’underground delle periferie o dei centri sociali senza smarrire l’autenticità del suo messaggio originale: un altro mondo è possibile.
Per questo era a Genova contro i G8 nel 2001 e, a vent’anni di distanza, è ritornato in Piazza Alimonda il 20 luglio per ricordare Carlo Giuliani… per sempre.

L’ingresso è gratuito. Saranno rispettate le vigenti misure di contenimento Covid-19

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