Zero in condotta: proiezione + commento musicale dal vivo

GIOVEDÌ 30 LUGLIO’020 alle 21

> > > Le foto della serata: qui

Il Centro di Documentazione dei movimenti “F. Lorusso – C. Giuliani” presenta:

– ore 21: proiezione di “Zero in condotta”, di Jean Vigo, con Jean Dasté, Delphin, Louis De Gonzague-Frik (Francia, 1933 – b/n, 47’)

>> > con commento musicale originale dal vivo di Margherita Valtorta (voce, pianoforte) e David Sarnelli (fisarmonica)

NB: Per tutelare la salute di tutte/i, il numero di accessi sarà limitato. Inoltre chiediamo a chi intende frequentare gli spazi di Vag61 di farlo osservando alcune precauzioni, come l’uso della mascherina e il distanziamento fisico. Tutte le indicazioni saranno disponibili all’ingresso.

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“Zero in condotta” narra la vita di alcuni studenti in un collegio, privati della libertà creativa dell’infanzia e sottomessi alle rigide regole dei sorveglianti adulti ‘Bec-de-gaz’ e ‘Pète-sec’. I sorveglianti sono a proprio agio solo all’interno del collegio, dove tutto è fissato in regole ben precise, mentre per i ragazzi la libertà è fuori. Quattro di loro, dopo essere stati puniti con uno ‘zero’ in condotta per la loro vivacità, proveranno a ribellarsi, grazie anche all’aiuto del nuovo sorvegliante Huguet, molto più vicino ai propositi giovanili che alla rigidità delle istituzioni. Il culmine dell’incomunicabilità fra adulti e ragazzi si avrà però il giorno della festa del collegio: davanti alle massime autorità sul palco, con in prima fila il governatore e il direttore del collegio, i collegiali in rivolta rovineranno la festa dei notabili, costretti a scappare e rifugiarsi al chiuso, mentre loro volteggiano finalmente liberi. Ogni scena del film sembra evocare un mondo che gli adulti non ricordano più: un volo di piume, uno scambio di cioccolata per firmare un patto, un cadavere magicamente risorto, una guerra di fagioli, una mappa per fuggire, una bandiera per sognare… Massacrato dalla censura dell’epoca, il piccolo poema sulla memoria, di ispirazione autobiografica, dell’allora ventottenne Vigo, costituisce un irriverente apologo sulla contrapposizione tra la rivolta anarchica dell’infanzia e l’ordine borghese del mondo adulto. Un film “maledetto” che ha trovato negli anni successivi numerosi seguaci e imitatori. (da Mymovies)


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