Il 23 maggio venivamo a scoprire tramite social che Galeazzo Bignami, esponente locale di Fdi, attorniato da una ventina di suoi tirapiedi, prendeva di mira una famiglia con sette minori che trovandosi senza una casa aveva deciso di occupare un alloggio Acer in via Beroaldo. Ieri, con preoccupante puntualità, Acer ha fatto sapere di aver prontamente esaudito le richieste di Fdi procedendo allo sgombero della famiglia. Noi queste persone le abbiamo conosciute durante le attività di volantinaggio della Colonna solidale autogestita, abbiamo cercato di sostenerle con la “spesa sospesa” e siamo state in contatto con loro per quasi tre settimane. Oggi ci chiediamo che senso abbia questo sgombero, tanto più in questo periodo così difficile, con tanto di presenza sul posto del presidente di Acer, Alessandro Alberani. L’edilizia popolare esiste per fornire una casa a chi non può permettersi i prezzi assurdi del mercato privato, mentre qui ci troviamo addirittura di fronte ad Acer che insieme alle forze di polizia sgombera una famiglia in forti condizioni di disagio sociale ed economico. In nome della legalità, si sgomberano gli ultimi. Sappiamo bene che le ferite lasciate da questa crisi sanitaria ed economica saranno profondissime e la necessità di un sostegno economico e di case popolari aumenterà, ma la risposta di questa amministrazione e di Acer rimane la stessa: sgomberi e legalità. Ci chiediamo allora cosa succederà quando dall’1 settembre ripartiranno gli sfratti, quando ancora in questa fase di incertezza già si portano avanti sgomberi di intere famiglie.
Colonna solidale autogestita
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