Lavorare nei centri per senza dimora ai tempi del Coronavirus

Finestra (foto Dejan Krsmanovic / Flickr)Lo speciale di Zeroincondotta sulla situazione nei dormitori pubblici durante l’emergenza coronavirus. Le parole di uno degli operatori: “In tanti, a causa del Coronavirus, hanno versato lacrime di coccodrillo, accorgendosi fuori tempo massimo dell’importanza della Sanità Pubblica. Anche noi siamo un presidio pubblico fondamentale… e, ribadisco, pubblico, che non può essere sostituito dalla cosiddetta “sussidiarietà”.”

Zeroincondotta: “‘Gli operatori di un dormitorio pubblico sono un po’ come gli infermieri di un reparto di rianimazione, dopo sei o sette anni ti conviene cambiare aria, vedi attorno a te troppi fallimenti, così come quei sanitari in prima linea vedono troppi morti… Hai bisogno di respirare… diventa necessario cambiare luogo’.

Inizia in questo modo il racconto di un operatore che lavora a Bologna in una delle strutture di accoglienza per persone in grave disagio sociale. La situazione pesantissima, legata alla pandemia da Coronavirus, va ad assommarsi a una ‘normalità’ già di per sé molto gravosa e problematica”.

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