Come vita che si arrampica sfidando la gravità, colora l’orizzonte, avvolge piccole e grandi storie. Respira, ispira, cospira. Perchè non c’è filo spinato che tenga. Non c’è fascismo che non possa essere infranto. Come fuoco che riscalda e traccia il cammino, natura che non si lascia domare.
Da poche ore Vag61 ha una nuova veste e già ne siamo innamorati. Un tocco di bellezza in un quartiere che va difeso dal rischio di subire, invece, altro cemento e più consumo. Un quartiere in cui ogni strada porta con sè un morso di storia partigiana, da conservare ma soprattutto rinnovare. La presenza del nostro spazio libero autogestito in Cirenaica e a Bologna scrive una pagina in più. La facciata di Vag61 aveva molte cose da dire anche prima e lo ha sempre fatto, negli anni, ospitando man mano le opere di numeros* artist* a cui non possiamo che essere riconoscenti. Ma il tempo passa, le nostra mura avevano bisogno di rinnovarsi e il risultato è quello che si può ammirare passando per via Paolo Fabbri. La giusta carica, in tempi di buio e di aria rarefatta. Perchè un porto aperto è anche un porto che sa comunicare la propria posizione. Perchè un muro chiude, divide, ma un muro può anche raccontare e farsi punto d’incontro, tendere una mano (o una zampa) e serrare i pugni. Resistere, lottare. Un muro che non è un muro.
Grazie di cuore a Ericailcane e Bastardilla.
Vag61 – Spazio libero autogestito
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