Nakba 66 anni dopo: e ora cosa succede in Palestina?

GIOVEDI’ 15 MAGGIO’014 dalle 18,30

nakIniziativa organizzata dal Coordinamento Campagna BDS Bologna. 

dalle 18,30 aperitivo con specialità palestinesi

dalle 20 interventi e dibattito:

Presentazione sul diritto al ritorno dei profughi palestinesi

Collegamento Skype con Hanin Sawafta, ricercatrice del Badil Resource Center for Palestinian Residency and Refugee Rights (Centro di ricerca sui diritti dei rifugiati) di Betlemme.

Collegamento Skype con attivisti dei campi profughi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

– Windows from Gaza: mostra delle opere del collettivo di artisti gazawi “Shababik”.

Filmati sulla resistenza popolare e sulla campagna BDS

Il 15 maggio i palestinesi commemorano la Nakba (Catastrofe), gli eventi del 1948 in cui il nascente stato di Israele si è impossessato delle terre, delle case, delle vite del popolo palestinese, mettendo in atto un piano di pulizia etnica che ha causato l’espulsione di oltre 750.000 palestinesi dalla loro terra, la distruzione di quasi 500 villaggi palestinesi, la deportazione in campi di prigionia e l’imposizione del regime militare per i palestinesi rimasti all’interno del nuovo stato ebraico. Da allora i palestinesi sono stati trasformati in un popolo senza terra e senza diritti. 

I rifugiati, dispersi nei campi di Cisgiordania, Gaza, Libano, Giordania, Siria e in altri paesi del Medio Oriente e del mondo, hanno raggiunto negli anni il numero di oltre 7,5 milioni. Il loro diritto al ritorno nei luoghi di origine è riconosciuto dalla Risoluzione 194 delle Nazioni Unite, ma è rimasto inapplicato poiché lo stato di Israele non ha mai voluto negoziare un diritto che comprometterebbe il suo obiettivo di costruire uno “stato ebraico”, una etnocrazia che non riconosce uguali diritti a tutti i suoi cittadini.

Israele porta avanti il suo progetto coloniale in Palestina, attraverso una politica di apartheid, simile a quella del Sudafrica razzista, che separa i palestinesi dagli israeliani e i palestinesi tra loro, creando un sistema oppressivo e discriminatorio su base razziale.

Questo sistema nega i diritti alla terra, all’educazione, al movimento, alla casa, mentre devasta l’economia e la società civile. L’apartheid israeliano è il vero ostacolo alla pace.

Ricordando gli eventi del 1948 che hanno portato alla nascita di Israele e hanno trasformato i palestinesi in un popolo senza terra e senza diritti, discuteremo con attivisti palestinesi della situazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, alla luce della recente riconciliazione tra Fatah e Hamas e dell’ennesimo fallimento dei colloqui tra Autorità Palestinese e Israele.

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