Lo scorso venerdì erano in corso negli spazi di Vag61 una serata di autofinanziamento ed un incontro con una delegazione siciliana di attivisti No Muos, nell’ambito del tour che sta portando in diverse città italiane la mobilitazione contro la base Us Navy e la costruzione delle mega-antenne. Mentre l’assemblea si stava concludendo una pattuglia della Polizia municipale, dopo aver compiuto un primo “giro di ricognizione”, ha pensato bene che ci fossero gli estremi per posteggiare l’auto proprio davanti ai cancelli del nostro spazio libero autogestito. Nel giro di pochi istanti i tre Vigili urbani, scesi dall’auto, si sono avvicinati al cancello con l’intenzione di entrare all’interno ed avanzando la pretesa di far cessare l’assemblea perchè “…un microfono collegato ad una cassa equivale a diffondere musica…” e perchè “…un’assemblea si può fare anche senza microfono”. Ebbene sì, a quanto pare il delittuoso microfono collegato ad una cassa ha colpito ancora: continua a rappresentare un serio pericolo per l’incolumità generale e a suscitare particolare attenzione da parte dei garanti del cosiddetto ordine pubblico.
Ancora una volta (i fatti di piazza verdi di qualche settimana fa ce lo ricordano bene) ad essere sotto attacco sono la volontà di costruire dal basso momenti di discussione collettiva e la possibilità concreta di farlo. Ancora una volta, infatti, ad attirare l’intervento della Municipale è stata un’assemblea autorganizzata, perchè proprio un’assemblea si stava tenendo in quel momento nel nostro spazio: ai Vigili e’ mancato perfino il pretesto della musica, visto che al loro arrivo questa era cessata da circa un’ora. Cosi’ come in zona universitaria, dunque, appare evidente che dietro l’assurda recita del “microfono si’, microfono no” si nasconde la precisa volonta’ politica di comprimere gli spazi di agibilita’ conquistati da chi si sottrae alle sabbie mobili della rappresentanza praticando percorsi di autonomia, autogestione e libera socialita’.
Il parallelismo tra quanto accaduto in zona universitaria e la provocazione della Municipale respinta a Vag61 e’ tanto evidente quanto inquietante. Su piazza Verdi, di fronte alla determinazione messa in campo da chi vuole vivere liberamente quella e le altre piazze, chi amministra la citta’ e’ stato costretto a compiere una clamorosa marcia indietro. Se qualcuno pensa di rifarsi spostando il tiro sugli spazi autogestiti, sappia che va incontro ad un’altra figuraccia. Per quanto ci riguarda, non saranno le intimidazioni dei Vigili urbani o di chi per loro a determinare le iniziative promosse a e da Vag61.
Rinnoviamo la nostra piena solidarieta’ al movimento No Muos e alle altre realta’ che si battono contro le grandi opere inutili e la militarizzazione dei territori.
Ribadiamo quanto avevamo gia’ affermato per esprimere il nostro sostegno alla resistenza di piazza Verdi libera: di fronte al bisogno e al desiderio di condivisione e discussione collettiva non ci sono regolamenti che tengano, perche’ difendere e moltiplicare gli spazi di solidarieta’ sociale e partecipazione significa tracciare mappe di liberta’!
Vag61 – Spazio libero autogestito