Fermento (in pillole): “Avanzi di galera. Le ricette dei poco di buono” + vini non omologati + Django Vibes in concerto

VENERDI’ 16 NOVEMBRE’012 dalle 20

A Vag61 torna l’appuntamento mensile con i libri e i vini di produttori non omologati di “Fermento” (in collaborazione con Drogheria 53).

Dalle 20 degustazione di vini e poi cena con ricette carcerarie.

Alle 21,30 Sante Notarnicola e Valerio Guizzardi (Associazione Papillon Rebibbia) presentano il libro “Avanzi di galera – Le ricette dei poco di buono”. A seguire, Django Vibes in concerto.

> Programma:

Ore 20,30 cena con “ricette carcerarie”

– pasta asciutta alla vaffancul
– pennette alla salvia e al gorgonzola dell’ergastolano
– pollo affogato nel vino della casanza

Ore 21,30 Sante Notarnicola e Valerio Guizzardi (Associazione Papillon Rebibbia) presentano:

“Avanzi di galera – Le ricette dei poco di buono”
(a cura del collettivo redazionale www.ildue.it di San Vittore.
Prefazione di Renato Vallanzasca. Guido Tommasi Editore)

> Il libro:

Si parla spesso dell’arte di arrangiarsi o del recupero degli avanzi, e lo si fa anche in questo libro. Ma gli avanzi, a San Vittore, sono un’altra
cosa. La “sbobba” che passa l’Amministrazione è quella che è. 
Si cucina su un unico fornelletto da campeggio. La cucina è anche il bagno. La spesa si può fare all’interno del carcere, ma non tutti possono permettersela. 
Si possono ricevere quattro “pacchi” al mese con generi alimentari e vestiti per un peso complessivo mensile di venti chili, ma niente frutta e verdura, cibi confezionati o acquistabili alla spesa interna.
Niente alcool naturalmente. E comunque c’è chi non ha nessuno e il pacco se lo sogna. Tutto è difficile, qui, ma la necessità aguzza l’ingegno. 
Paradossalmente, nel luogo dove tutto è vietato la cucina è permessa. 
Non sono ammesse posate di acciaio, e c’è chi se le inventa facendo esplodere le bombolette del gas per utilizzarne la lamiera. Se ti trovano un coltello ti fanno rapporto. 
Si può anche costruire un forno rivestendo con la carta stagnola due cassette, ma si rischia di incendiare la cella. 
C’è chi si è costruito un frigo con l’ acqua corrente collegata ad una serie di bottiglie di plastica, ma poi una notte si è allagata la cella e anche i piani inferiori del braccio. 
San Vittore ha una capienza massima di ottocento persone, ma ci vivono almeno 1400 detenuti. Cose dell’altro mondo, un mondo dove un sugo senza carne sa miracolosamente di carne, e tanto basta per immaginare tutte le altre ricette, dove l’ingrediente mancante è sostituito, dove il procedimento ordinario è reinventato, dove la solidarietà può fare miracoli.

Da questo libro viene fuori un mondo e una quotidianità che al di fuori di quelle mura non vengono mai considerati da chi non ha legami con i detenuti. Di questo mondo, nel libro, si riconoscono le espressioni regionali (coppino d’acqua, curare la carne, farloch) che s’intrecciano con frasi e piatti di altre regioni ed anche altri paesi.

Il mondo carcerario ha ancora un “suo codice” morale e un “suo galateo”. Il “concellino” è un nuovo compagno che viene accolto con un buon primo piatto. Dalla branda della cella si possono chiudere gli occhi e si può immaginare che la sbobba della casanza, con un colpo di bacchetta magica, si trasforma in un piatto che ricorda momenti felici.

> Fermento:

E’ uno spazio aperto alle produzioni materiali e culturali
di coloro che, fra mille difficoltà, praticano e rivendicano la
 salvaguardia della biodiversità, attraverso un’agricoltura pulita e 
socialmente sostenibile che sia un argine concreto alla distruzione
 ambientale del pianeta. Al tempo stesso, c’è la necessità per
 l’editoria indipendente di cooperare ed elaborare strategie di
resistenza a un processo di annientamento della bibliodiversità
 operato da un sistema produttivo, promozionale e distributivo sempre 
più concentrato e monopolistico.
 A “Fermento”, insieme ai libri proposti dalle piccole case editrici
 indipendenti, ci sono i vini provienenti da piccole aziende rispettose
della terra, dei suoi cicli naturali, che ne considerano i prodotti 
per la qualità e il piacere che possono dare e non solo per la 
quantità.

> Django Vibes:

E’ un gruppo di muisicisti che si è incontrato quasi per caso, spinto da un’attrazione comune verso il gypsy jazz. Abbiamo inciso un primo disco, una ricerca delle possibili combinazioni fra diversi strumenti e immaginazioni musicali.”

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