VENERDI’ 12 OTTOBRE’012 alle 20
Dopo la rassegna dello scorso giugno, a Vag61 il primo appuntamento mensile con i libri e i vini di produttori non omologati.
Alle 20 presentazione e degustazione di vini salentini, a cura degli enologi della Drogheria 56. Alle 20,30 cena salentina. Alle 21,45 presentazione del romanzo “Delle Volte il vento” di Milena Magnani (edizioni Kurumuny), con reading dell’attrice Erika Cavina accompagnata alle musiche da David Sarnelli, fisarmonicista e organettista, proviene dal teatro di strada.
DELLE VOLTE IL VENTO
Lo scorso mese di luglio, per l’editore Kurumuny, è stato di nuovo pubblicato, il romanzo “Delle volte il vento” di Milena Magnani. Il libro era uscito per la prima volta a metà degli anni Novanta, per la casa editrice Vallecchi.
La narrazione di MIlena Magnani, è ambientata all’epoca dei primi sbarchi degli albanesi sulle coste salentine. Parla di un viaggio verso una terra promessa che non c’è, dell’approdo su una spiaggia che è l’avamposto di un altro domani e la gabbia di un’idealità perduta, della nostalgia compressa in mille ricordi e di un Salento sempre sospeso tra un passato e un futuro troppo lenti. In mezzo ci sono due donne forti e radicate nel loro vissuto, ma esposte a un’incertezza pesantissima.
Una è Carmela, una salentina che esprime tutti i tratti della sensibilità della sua terra e dei suoi abitanti. E’ una donna inquieta, che si muove in una terra ancora piena delle suggestioni magiche e dei riti di un sistema arcaico, ma, al tempo stesso, deve fare i conti con gli stili di vita di un mondo post-moderno.
L’altra protagonista è Lume, una donna albanese approdata sulle coste italiane, con una delle prime navi della speranza, e che si scopre incapace di adattarsi a quello che c’è sull’altra sponda del mare adriatico. Arriva con altri albanesi in cerca di povere ricchezze, a caccia di delusioni. Ma lei non è come gli altri. Lume è una fervente comunista, incarcerata per dieci anni dal suo stesso padre padrone per aver inteso il comunismo come punto di vista critico e mai ortodosso. Non è più in Albania ma non vuole essere nemmeno in Italia. Non è più all’Est ma neppure all’Ovest, forse solo nel mare, perché nel mare delle volte ci si può illudere di essere da qualche parte senza essere veramente in nessun luogo. Lume rifiuta quell’Occidente che è la negazione di tutta la sua vita. Senza parlare con nessuno, in una specie di autismo politico-culturale, cerca di proteggersi dietro un recinto di cartoni che si costruisce davanti al mare, rifiutando ogni tentativo di scendere a compromessi con la nuova realtà. Solo dal vento si lascia attraversare. Il vento che le riporta i rumori del mare e le suggestioni delle sue coste albanesi su cui, fino a pochi anni prima, capeggiavano scolpiti sulla pietra gli inni di gloria al regime di Enver Hoxa.
L’anomalia di questo comportamento così ostinato e diverso da quello degli altri profughi affascina Carmela, che intuisce una richiesta profonda in quella radicalità che, in qualche modo, è anche la sua. Tra le due donne scoppia una tenera amicizia, fatta di molti ostinati silenzi, quelli di Lume, e di altrettanto ostinate parole, quelle di Carmela. Le due donne, in maniera quasi speculare, si mostrano impossibilitate ad aderire alla realtà in cui si trovano, non riescono a stare con i propri connazionali, con i loro vicini o con i loro coetanei.
I luoghi e le ambientazioni del romanzo, le azioni che i personaggi compiono, fanno parte di una ricerca simbolica dell’autrice, sono uno sforzo di sottrazione a quello spazio-prigione da cui i personaggi del libro sembra vogliano fuggire.
“Delle volte il vento” viene considerato da alcuni il romanzo apripista di quel movimento culturale che cerca di conciliare la cultura del territorio con la modernità di un interscambio globale, e cerca di farlo senza perdere per strada quel bagaglio visionario di tradizioni e di speranze che una terra di frontiera come il Salento non può assolutamente rimuovere.
MILENA MAGNANI
E’ nata a Bologna nel 1964 e vanta un’ampia esperienza nel settore dell’educazione e dell’accoglienza. Ha esordito con il romanzo L’albero senza radici (Nuova Eri 1993).
Ha scritto libri, racconti, testi teatrali e collabora a riviste letterarie. Nel 2009, per la casa editrice Feltrinelli, è uscito il suo romanzo “Il circo capovolto”.