Terremoto: subito una moratoria per i permessi di soggiorno

Il terremoto che in questi giorni ha colpito molti comuni emiliani non ha apparentemente fatto differenze. In realtà, come dimostrano le morti sul lavoro di tanti operai, sono stati colpiti soprattutto i lavoratori, senza distinzione. Per colpa della precarietà, che spinge a rischiare la vita pur di non essere licenziati, operai italiani e migranti erano al lavoro. Molti di loro sono rimasti senza una casa in cui dormire e un luogo di lavoro dove guadagnarsi un salario. In questa strage di operai sono quattro i migranti che hanno pagato con la vita il loro lavoro e sono centinaia gli sfollati e i rimasti senza impiego.

In questa situazione, i migranti pagano un prezzo ancora più alto a causa delle leggi che regolano la loro permanenza in Italia. Nelle misure d’urgenza prese dal Governo non c’è nessuna attenzione per la particolare condizione che i migranti vivono in Italia a causa delle norme delle legge Bossi-Fini. Per queste ragioni, il Coordinamento Migranti Bologna e provincia chiede al Governo e a tutte le autorità competenti di agire subito affinché a tutte le migranti e ai migranti residenti nelle zone terremotate:

– Sia garantito il rinnovo del permesso di soggiorno e della carta di soggiorno, anche se nei prossimi due anni non saranno in grado di soddisfare i criteri di lavoro, reddito, abitazione previsti dal testo unico sull’immigrazione.

– Sia cancellata per i prossimi due anni la tassa di rinnovo del permesso;

– Sia garantito un uguale trattamento nei soccorsi e nell’assistenza, indipendentemente dal possesso di un permesso di soggiorno.

Senza una moratoria urgente sui permessi di soggiorno, i migranti si troveranno a subire oltre agli effetti del terremoto quelli della politica e della burocrazia italiane a causa di una legge, la Bossi-Fini, che già subiscono quotidianamente.

Senza una moratoria urgente sui permessi di soggiorno le lavoratrici e i lavoratori migranti rischiano di essere uguali a quelli italiani solo quando sacrificano la loro vita.

Solo una moratoria urgente sui permessi di soggiorno permetterà ai lavoratori e alle lavoratrici migranti di ricostruire la loro vita dopo il terremoto.

Coordinamento migranti Bologna e provincia
coo.migra.bo@gmail.com – 3275782056

> Hanno già inviato la loro adesione:

Laboratorio OnTheMove, Migranda, ∫connessioni precarie, Ass. Mondo (Cento-FE), Ass. Senegalese Cheikh Anta Diop (Bologna), Ass. Donne Senegalesi (Bologna), Associazione sportiva marocchina HILAL (Baricella-BO), Comunità pakistana Bologna, Ass. Democratica Albanese “TUTTI INSIEME” (Bologna), Associazioni Lavoratori marocchini in Italia, Ass. Cresciamo insieme (Casalecchio-BO), Ass. Sopra i Ponti (Bologna), Ass. Press Afric (Bologna), SIM-XM24 (Scuola d’Italiano con i migranti – Bologna), Sportello giuridico AL SIRAT (Bologna), Rete Primo Marzo, Bartleby, Federazione imolese del Partito della Rifondazione Comunista, Associazione Skanderbeg – Comunità Albanese Bologna; Laboratorio Crash! – Bologna; CUA – Bologna, CAS – Bologna; Lunaria – Roma, UISP – Emilia Romagna, USI – Lavoratrici e lavoratori anarchici; Spazio pubblico Xm24 – Bologna, Associazione culturale Oltre; Coordinamento Operatori Sociali – Napoli; IL PELLICANO – la scuola x tutti (La Spezia); Rete Antirazzista Catanese; AMISS, Associazione Mediatrici Interculturali in ambito Sociale e Sanitario; SENLIMA soc. coop. (Castel Magggiore – BO); Corrente Alternata Firenze; Circolo il manifesto Bologna; Comitato Piazza Verdi – Piazza Verdi Lavoro; Attac Italia; VAG61; Circolo “Che Guevara” – PRC Navile – Bologna; Alternativa Libertaria; Associazione Pesaro Nuovomondo; Wu Ming; …

> Adesioni individuali:

Andrea Billau, Radio Radicale; Antonella Caranese, segretaria Federazione PRC Imola; Donatella Mungo, assessora Comune di Imola; Giovanna Cavatorta, Padova; Davide Fabbri, Verdi per la Costituente ecologista; Ernesto Davito Marin; Andrea Intonti, redattore InfoOggi.it; Devi Sacchetto, ricercatore Università di Padova; Antonio Liguori, Castel San Pietro Terme; Dominguel Rodesca, operatorio sociale precario, Bergamo; Annamaria Rivera, Università di Bari; Simone Hardt, Cuneo, Medico; Daniela Valdiserra, Bologna; Raffaella Sau, docente di analisi del linguaggio politico dell’Università di Sassari; Federico Zappino, dottorando scienze sociali dell’Università di Sassari; Giovanni Sechi, dottorando scienze sociali dell’Università di Sassari;Camillo Tidore, docente di Sociologia urbana dell’Università di Sassari; Lorella Casadei; Matteo Rinaldini, Reggio Emilia; Roberto Gastaldo; …

> Aggiornamento adesioni: qui

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