#iostoconEddi – Noi stiamo con chi combatte l’lsis

Oggi è prevista l’udienza di appello contro l’applicazione della sorveglianza speciale a Eddi, compagna torinese privata della libertà a causa di una norma di epoca fascista. La colpa sarebbe quella di aver partecipato con le Ypg (Unità di Difesa delle Donne) alla lotta di liberazione in Siria del Nord contro il fascismo di Daesh e in difesa della rivoluzione del Rojava, per una società laica, antifascista, antisessista ed ecologista. Tutto il nostro sostegno a Eddi e a chi rischia la vita per la libertà del popolo curdo e di tutt* noi!

#iostoconEddi – Presidio per l’appello contro la sorveglianza speciale

Lo scorso 17 marzo il Tribunale di Torino ha scelto di applicare una misura di sorveglianza speciale di due anni (prorogabili) per punire la partecipazione di Eddi a una lotta di resistenza e liberazione condotta tra le Ypj (le Unità di Difesa delle Donne), una delle prime tra le forze di autodifesa popolari che in questi ultimi anni hanno combattuto contro le offensive dell’Isis e di altri gruppi jihadisti in Siria e in Iraq, a un processo rivoluzionario politico e sociale ispirato ai valori del femminismo, del confederalismo democratico e dell’ecologia. Eddi, unica donna tra le cinque persone su cui il Tribunale di Torino era stato chiamato a pronunciarsi, è stata privata della libertà senza che vi fosse un regolare processo, in base a una misura erede diretta del confino introdotto in epoca fascista.

Il 12 novembre ore 9.30 è stata fissata l’udienza di appello contro l’applicazione della sorveglianza speciale a Eddi, ultima possibilità per vincere questa battaglia in suo favore e in favore delle Ypj e delle Forze Siriane Democratiche, di chi ha lottato e lotta per una società più giusta e perché i dolorosi attentati che hanno colpito anche l’Europa non accadano più.
C’è bisogno di partecipazione e sostegno per una donna che ha rischiato la propria vita per tuttx noi e ora si vede applicare una misura gravosa attraverso la quale le istituzioni dello Stato criminalizzano e tentano di gettare disonore sulla solidarietà internazionalista e sulle aspirazioni di liberazione e di autogoverno del popolo curdo e degli altri popoli che in Siria negli ultimi anni hanno combattuto con grande sacrificio contro la violenza jihadista.

Sarà nostra responsabilità e responsabilità collettiva assicurare il mantenimento delle precauzioni necessarie per limitare il contagio da coronavirus, in modo tale da rendere questo presidio un momento accessibile per tuttx. Chiediamo quindi che vengano indossate mascherine e che venga mantenuta la distanza di un metro tra le persone.

Palazzo di Giustizia di Torino (Corso Vittorio Emanuele II 130, Torino)
12/11/2020 – ore 09:00

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