Storie di resistenza al colonialismo italiano e al nazifascismo
Resistenze in Cirenaica è un cantiere culturale permanente che vuole fare del rione Cirenaica un laboratorio di memoria storica, unificazione delle resistenze, antirazzismo, solidarietà a migranti e profughi, ritorno del rimosso coloniale, antidoti ai veleni della guerra e del terrore. È un cantiere che vuole liberarsi di ogni sguardo italocentrico ed eurocentrico, che si propone di leggere le resistenze europee come parte di un ciclo più lungo e d’inserirle in un contesto planetario, quello della lotta anticoloniale.
Il nostro obiettivo è valorizzare il “rovescio” del Discorso sul colonialismo di Aimé Césaire: se il progetto hitleriano, all’osso, consisté nell’aver «applicato all’Europa metodi colonialistici che fino a quel momento avevano subito solo gli arabi d’Algeria, i coolies dell’India e i negri dell’Africa», allora la resistenza al nazifascismo fu anche una guerra anticoloniale nel cuore d’Europa.
Si può e si deve “sprovincializzare” e “creolizzare” la narrazione delle guerre partigiane e, a noi, i doppi nomi delle vie della Cirenaica hanno fornito uno spunto narrativo utilissimo.
In nessun punto della discussione della seduta del consiglio comunale di Bologna del 16 aprile 1949, che terminò con la decisione di cambiare i nomi delle vie della Cirenaica, con l’eccezione di via Libia, troverete la critica al colonialismo che oggi siamo in grado di fare. Nondimeno, la decisione fu presa, e su quella decisione oggi noi possiamo fare leva, per andare oltre quelle cautele, quelle circonlocuzioni, quelle frasi pesate col bilancino.
E non è che l’inizio…
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