Ci inorridisce ogni attacco militare diretto a colpire le popolazioni civili, non proviamo alcuna simpatia per il fondamentalismo islamico, rigettiamo qualsiasi forma di antisemitismo, non pensiamo esistano atti di barbarie giustificabili. Ma di fronte a quello che sta accadendo in questi giorni in Medio oriente, riteniamo sia inaccettabile un discorso a senso unico che sorvoli sulle sofferenze subite per decenni dalla popolazione palestinese, sull’incessante susseguirsi di vittime, sul regime di segregazione imposto da Israele, sulle terribili condizioni di vita a cui sono costrette/i le/gli abitanti di Gaza. Non si può fingere di non sapere che le politiche israeliane di occupazione ed espansione, insieme alla connivenza della cosiddetta comunità internazionale, da lunghissimo tempo opprimano il popolo palestinese e non facciano altro che rafforzare il ruolo di realtà come Hamas. Non si può assecondare la spinta della propaganda razzista nei confronti delle/gli arabe/i e non si possono chiudere gli occhi, ipocritamente, sul fatto che Israele stia attuando una rappresaglia criminale che si tradurrà in una carneficina per le genti di Gaza. Tutto questo mentre nel nuovo corso che vede postfascisti al governo in sempre più Paesi, fra cui Italia e Israele, e con la guerra sempre più generalizzata appena fuori da tutti i confini d’Europa, le voci socialdemocratiche sono anch’esse appiattite sulla difesa dello status quo, arruolate in difesa di uno squilibrato equilibrio politico, quello della supremazia israeliana. Non fanno, quelle voci, più alcuno sforzo di provare a comprendere e immaginare l’urgenza di porre fine a un’oppressione ormai quasi secolare.
Per questo ribadiamo la nostra solidarietà e vicinanza ad una popolazione che non può restare isolata e ha bisogno di sostegno per non essere spazzata via da una guerra atroce a cui nessuno può pensare di guardare tralasciando un elemento incontestabile: il diritto delle/i palestinesi a vivere e a vivere liberamente.
Vag61 – Spazio libero autogestito