VENERDI’ 24 SETTEMBRE’021 alle 20
Iniziativa a cura del Centro di documentazione dei movimenti “F.Lorusso-C.Giuliani”
Il Centro di documentazione dei movimenti “F.Lorusso-C.Giuliani” e Vag61, presso lo spazio libero autogestito Vag61 (via Paolo Fabbri, 110 – Bologna), presenterà i volumi:
“I fatti di Genova. Una storia orale del G8”, di Gabriele Proglio con prefazione di Alessandro Portelli, edito da Donzelli, 2021
“Genova 2001-2021. Cerchi della memoria”, a cura di Ilaria Bracaglia, Gabriele Salvatori, Maddalena Tiburzio, con prefazione di Alessandro Portelli, edito da Elementi Kairos, 2021
– alle 20: cena
– alle 21: presentazione con l’intervento degli autori
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“I fatti di Genova. Una storia orale del G8”, di Gabriele Proglio
Vent’anni sono passati dal G8 di Genova, da quei giorni caldissimi del luglio del 2001 che hanno segnato la coscienza di diverse generazioni.
Eppure, Genova rappresenta un tabù dal punto di vista storiografico: è stata oggetto di un complesso processo memoriale, che forse deriva dalla difficoltà di dare un senso a ciò che avvenne, tra lotta, resistenza e repressione. È tempo ormai di interrogare le memorie di chi partecipò, tentando di ricostruire l’eterogeneità delle piazze ed evitando di rprodurre narrazioni vittimali. A questo scopo, non vi è strumento più efficace della storia orale perché, come scrive Alessandro Portelli nella prefazione al volume, consente di vedere nell’evento non una massa indistinta ma un incontro di persone, con una storia e un nome, e, al contempo, ne espande i confini, trasformando l’evento accaduto in evento ricordato, senza fine né inizio. Gabriele Proglio pone le fonti orali in dialogo con il racconto mediatico di Genova, dando vita a una ricerca unica che ricostruisce i processi di memoria legati al G8, sulla base di decine di testimonianze di chi, in modi diversi, ha partecipato a quelle giornate.
Un intreccio di memorie pubbliche e private da cui scaturisce un racconto potente: da un lato, la cronaca mediatica, che ha imposto nell’immaginario l’idea delle devastazioni operate dai black bloc e delle violenze delle forze dell’ordine; dall’altro, i racconti di chi ha preso parte, talvolta involontariamente, a ciò che nel ricordo diventa una vera e propria guerra. Anche le amnesie e i silenzi rientrano nella narrazione: la paura di raccontarsi, l’ansia di riportare al presente violenze efferate, l’angoscia di non essere compresi. Lo studio di queste memorie restituisce un quadro storico nel quale il G8 emerge come un evento periodizzante per la storia contemporanea, facendo di Genova «un luogo della mente e del cuore», come scrive ancora Portelli: «che ci fossimo o no allora, anche grazie a libri come questo, a Genova ci stiamo, adesso».
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Gabriele Proglio è ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. È stato docente di Storia del Mediterraneo, Storia del mondo arabo e Studi postcoloniali presso l’Università “El Manar” di Tunisi.
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“Genova 2001-2021. Cerchi della memoria”, a cura di Ilaria Bracaglia, Gabriele Salvatori, Maddalena Tiburzio
Genova 2001-2021. Cerchi della memoria è il risultato di un ciclo di incontri organizzati dal Seminario di storia orale sui movimenti con il Circolo “Gianni Bosio” per il Festival di Storia ribelle del Nuovo Cinema Palazzo di Roma. Tema della conversazione di quell’anno in particolare, le giornate di contestazione al vertice del G8 di Genova del 2001. Non un libro di analisi politica quindi, ma una raccolta di testimonianze che muovono all’ascolto, al confronto e all’elaborazione. È un frammento, parziale, situato e concreto di storia collettiva della galassia dei movimenti antiglobalizzazione.
Come scrive Alessandro Portelli nella prefazione, fare memoria “significa ricostruire il tempo che è trascorso da quei giorni di Genova a forse anche prima: perché la gente ci è andata, o quali storie di vita si sono intrecciate in quei giorni. E quali storie di vita ne sono uscite.
Fare la storia di vent’anni non significa fare la storia di quei tre giorni, perché tre giorni sono come un imbuto in cui si sono infilate dentro una quantità di vite, e una quantità di vite ne sono uscite trasformate”.
Genova 2001-2021 è un esempio di come questo si possa fare. È un invito a sedersi in cerchio, ad ascoltarsi e parlare di quei fatti, di ciò che li ha preceduti e di ciò che è avvenuto dopo, concretamente nelle vite di ciascunə di noi. Perché fare memoria vuol dire raccontarsi a partire da sé, da un punto di vista situato e biografico, con il proprio linguaggio, le proprie idee e il proprio dialetto, in dialogo con altrx, come accade in questo libro. Un libro per chi in quelle piazze c’era e per chi non. Per lettori e lettrici che hanno voglia di partecipare a questo ingranaggio collettivo e sempre in trasformazione che è la memoria.
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