SABATO 9 MARZO’019 alle 15 @ TPO in VIA CASARINI 17/5
Condividiamo l’appello per l’assemblea di Mediterranea Saving Humans che si terrà sabato 9 marzo al Tpo. Noi parteciperemo e invitiamo a fare altrettanto, perchè le parole “saving humans” sono quelle giuste!
Vag61 – Spazio libero autogestito
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Invitiamo tutte e tutti all’assemblea di Mediterranea Saving Humans a Bologna, verso la due giorni che ci sarà a Roma il 6 e 7 aprile On Board – Mediterranea Saving Humans – Assemblea generale. Vogliamo tessere insieme i tanti pezzi di società che in questi mesi si sono attivati con Mediterranea, avviare collettivamente un processo di attivazione a terra, confrontarci insieme alle tante e ai tanti che quotidianamente costruiscono pratiche di solidarietà e di disobbedienza alle leggi ingiuste.
Insieme vogliamo creare un ponte tra mare e terra, ripartire dalle centinaia di iniziative, assemblee, dibattiti, eventi di raccolta fondi che si susseguono in tante città. Quella del 9 marzo sarà un’assemblea aperta a tutte le voci e a tutti i contributi di chi vorrà sostenere e fare parte di Mediterranea.
Mediterranea Saving Humans
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Di seguito il testo di convocazione dell’assemblea generale di Mediterranea a Roma
6-7 aprile 2019, Roma, Macro – Museo di Arte Contemporanea Roma
On Board
Equipaggi di mare e di terra di Mediterranea Saving Humans
Assemblea generale di Mediterranea
– Programma in aggiornamento –
La scorsa estate, mentre nel Mediterraneo si continuava a morire, mentre il governo italiano muoveva guerra alle ONG e chiudeva i porti, una coalizione di soggetti diversi si è unita attorno a un progetto tanto semplice quanto azzardato: acquistare una nave battente bandiera italiana e intervenire là dove ogni giorno la vita è in pericolo. “Mediterranea” è nata intorno alla necessità di una pratica di resistenza e a un desiderio di riscatto dell’umano. #SavingHumans: salvare donne e uomini in transito dal rischio del naufragio, certo; ma anche salvarci insieme dalla ferocia e dall’indifferenza che ci circondano.
All’inizio di ottobre abbiamo messo in mare la nostra nave, la “Mare Jonio”. In tre missioni abbiamo percorso 4.800 miglia marine, più o meno la distanza che separava i migranti italiani tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dall’agognato approdo a Ellis Island. In un mare che si voleva libero da testimoni, “Mediterranea” ha svolto un’essenziale attività di monitoraggio e denuncia, ha documentato i veri e propri respingimenti collettivi attuati dalla cosiddetta “Guardia Costiera” libica, ha fatto pressione sulla Guardia Costiera italiana e su quella maltese, ha dimostrato l’assoluta inefficienza dell’attuale regime SAR (Search and Rescue) nel Mediterraneo centrale. Ha contribuito in particolare a evidenziare la formidabile tenacia e determinazione delle donne e degli uomini in fuga dai campi di detenzione libici, la loro resistenza a farsi ricondurre in quei luoghi di violenza e di sfruttamento. Nel mese di dicembre, poi, abbiamo lanciato l’alleanza #United4Med, con Sea-Watchh e Proactiva Open Arms, e siamo intervenuti con tutti i mezzi a nostra disposizione nelle due crisi che si sono determinate a Malta (attorno alle navi di Sea-Watch e Sea Eye), a Siracusa e a Catania (attorno alla Sea-Watch3).
Contemporaneamente, “Mediterranea” ha cominciato a viaggiare per terra, suscitando un interesse e un’adesione straordinari. Centinaia di assemblee e iniziative si sono svolte in città e paesi lungo tutta la penisola, coinvolgendo centri sociali e parrocchie, scuole e università, circoli e realtà sindacali. Con Mediterranea – La via di terra uomini e donne di cultura e spettacolo hanno portato “Mediterranea” in molti teatri. Ovunque, con entusiasmo e passione, ci si è interrogati su come costruire nuovi ponti tra il mare e la terra, su come far sì che il salvataggio di una vita diventi immediatamente un passaggio fondamentale nella lotta per una vita degna, per tutte e tutti. Ci si è domandati come costruire opposizione al decreto sicurezza, poi convertito in legge, come resistere allo smantellamento del sistema di accoglienza per i rifugiati e all’attacco alla protezione umanitaria senza rimanere confinati in una posizione puramente difensiva.
Ora “Mediterranea” si appresta a ripartire, forte di questo sostegno e del successo straordinario del crowdfunding (con oltre 570.000 euro raccolti in quattro mesi). Riprenderemo presto le operazioni in mare. Ma lavoreremo anche per consolidare, allargare e rilanciare le reti di terra, che non intendiamo semplicemente come reti di supporto ma che vorremmo diventassero un’originale esperienza di intervento sulle questioni della migrazione e dell’asilo in una congiuntura in cui sono al centro dello scontro politico e sociale.
Per questo invitiamo tutte e tutti a salire a bordo di “Mediterranea”, unendosi ai suoi equipaggi di mare e di terra. Costruiamo insieme l’assemblea generale di “Mediterranea”, in un percorso aperto fatto di molte iniziative che culmineranno in un incontro di due giorni, il 6 e 7 aprile al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma. Scriviamo collettivamente il programma di “Mediterranea” per il 2019, rinnovando il desiderio di essere insieme e di costruire un mondo in cui non sia più necessario fare quello che ancora dobbiamo fare – intervenire nel Mediterraneo per impedire che troppe vite facciano naufragio.
Mediterranea Saving Humans