La resistenza allo sgombero di ieri delle e degli attivist* di Crash!, determinati a ritrovare un luogo per le attività di autogestione e le progettualità conflittuali di cui sono attori, riceve la nostra solidarietà e appoggio.
E’ anche la dimostrazione di quanto suonino vuoti di significato i richiami alla legalità e gli appelli a non occupare per essere ammessi al dialogo con chi amministra le città. I tessuti urbani entrano in comunicazione con le realtà che si aggregano nei loro quartieri in un dialogo che non passa attraverso la mediazione istituzionale, ma tramite le persone che attraversano quei luoghi.
Vedere amministrazioni comunali che accolgono raduni nazi-rock mascherati da concerti di beneficenza, come abbiamo visto potrebbe succedere poco lontano daBologna è la dimostrazione del fatto che quelle stesse amministrazioni cittadine fanno una precisa scelta politica, quando scelgono con chi dialogare, o chi ha diritto ad avere spazio.
Il laboratorio Crash! rivendica uno spazio per poter aggregare le lotte degli ultimi, dei lavoratori come di chi resiste agli sfratti, di tant* giovani studenti e precari che lottano quotidianamente.
E’ avendo in mente queste stesse lotte che abbiamo assistito alla grande assemblea che Làbas ha tenuto in vicolo Bolognetti, luogo da cui farà ripartire i suoi progetti, dopo aver aggregato migliaia e migliaia di persone che volevano riaprire quello spazio politico e progettuale chiuso con la forza dallo sgombero dell’8 agosto.
Sempre dalla parte di chi lotta per la giustizia sociale! Crash Again!
Vag61 – Spazio libero autogestito