DOMENICA 13 DICEMBRE’015 alle 19,30
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Serata a cura di Bologna per Ayotzinapa
Come molti sanno, il 26 Settembre del 2014, ad Iguala, nello stato messicano di Guerrero, 43 studenti della Escuela Normal Rural “Isidro Burgos” di Ayotzinapa venivano fatti sparire, desaparecer, e altri 3 di loro venivano uccisi, dopo aver ‘requisito’ degli autobus che avrebbero utilizzato per recarsi ad una manifestazione politica a Città del Messico.
La versione ufficiale dei fatti, fornita dal governo, afferma che i ragazzi, sequestrati da una fazione deviata della polizia municipale di Iguala, sarebbero stati consegnati al narco-cartello dei “Guerreros Unidos”, che dopo averli uccisi avrebbe bruciato i loro corpi in una discarica. Questa versione è stata fermamente smentita fin da subito dai compagni sopravvissuti e dai familiari, i quali non hanno mai accettato questa “verità storica”, così piena di lacune, rapidamente formulata solo per chiudere la questione. Da subito hanno denunciato il coinvolgimento della polizia municipale, della polizia federale e dell’esercito, nella sparizione forzata degli studenti.
Dall’indomani del 26 settembre 2014 la gente è scesa in piazza al grido di “¡Fue el Estado!”, “È stato lo Stato!”, una chiara denuncia che si è rapidamente diffusa nel Paese e nelle piazze di tutto il mondo, unita alla richiesta di aparición con vida, apparizione in vita, dei 43 normalisti.
Ayotzinapa è diventato così il simbolo della resistenza messicana, di un paese stanco della violenza, degli abusi, della collusione tra criminalità organizzata e potere costituito; stanco di subire una vera e propria guerra contro la popolazione civile, che dal 2006 ha portato alla sparizione di quasi trentamila persone e a centinaia di migliaia di omicidi. Ayotzinapa è il grido di chi è stanco di sopportare in silenzio i soprusi, rassegnandosi all’impunità.
Tra gli studenti attaccati dalla polizia quella tragica notta a Iguala c’era anche Omar Garcia, che nel corso dei mesi successivi si è speso incessantemente nel movimento e nelle lotte che hanno investito il paese contro il cosiddetto narco-governo messicano e per la richiesta di aparición con vida dei suoi compagni.
Con Bologna per Ayotzinapa lo abbiamo incontrato nell’aprile scorso, a Milano, quando insieme a Eleucadio, il padre di uno degli studenti desaparecidos, e Roman, attivista per i diritti umani, sono passati nell’ambito di una carovana europea per tessere legami con compagne e compagni, collettivi e gruppi di autogestione in basso e a sinistra, e sollevare la questione Ayotzinapa a livello internazionale.
Il 13 dicembre Omar sarà a Bologna, e abbiamo il piacere di invitarlo al Vag61 per una charla, una chiacchierata informale con quanti hanno a cuore il Messico ferito e le lotte che lo infiammano.
> Programma:
Ore 19.30 Cena (per questa volta basta cibo messicano, pasta al sugo)
Ore 21.00 Chiacchierata con Omar