Solidarietà a Hobo

“A ramblin’ reckless hobo
left his happy home…”

Polizia e Carabinieri all’interno dell’Università: una scena che non vorremmo mai vedere eppure, ieri, è questo che ci ha proposto l’Ateneo di Bologna con lo sgombero di Hobo dai giardini di via Filippo Re. Alla nascita di un “laboratorio dei saperi comuni” l’Alma Mater ha risposto con la stessa miopia messa in mostra nel caso di Bartleby (compreso il recente atto grottesco di tagliare la corrente all’aula Roveri e al 38 nelle ore serali): negazione del principio di autogestione, militarizzazione, chiusura di luoghi di incontro attraversati e attraversabili da studenti e non solo. Così si ripropone una storia sempre uguale a se stessa: uno spazio resta abbandonato per anni, riprende vita grazie all’energia dell’autorganizzazione, viene sgomberato e torna tristemente all’oblio. L’Università,  videntemente, non fa eccezione e di questo non ci si può certo meravigliare. Solidarietà a Hobo, certi che non sarà certo uno sgombero a fermare i suoi progetti: “errante e spericolato”, saprà far capire all’Università di aver perso solo tempo.

Vag61 – Spazio libero autogestito

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