Cena “RadioAlSuolo” + concerto “La Van Guardia” + “Viaggio nella base dei metalmeccanici”

VENERDI’ 25 GENNAIO’013 dalle 20

vangAlle 20 cena di autofinanziamento e per il progetto “RadioAlSuolo”.

Alle 21 proiezione del documentario “Fiom. Viaggio nella base dei metalmeccanici”, di Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu. Il film attraversa città di tutta Italia nelle voci e nelle immagini di lavoratrici e lavoratori Fiom ed Rsu di fabbrica, portando alla luce il disagio e la rabbia degli iscritti sulle conseguenze dell’accordo del 28 giugno 2011, ma non solo [trailer + leggi su Zic: Un documentario “scomodo” per la Fiom].

Alle 22 “La Van Guardia” in concerto: la canzone d’autore strizza l’occhio al flamenco passando dallo swing al balkan-jazz non disdegnando il tango e il manouche [video].

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RadioAlSuolo


Perché un progetto radio?

La radio è stata, e noi crediamo abbia tutto il potenziale di esserlo ancora, lo strumento delle più importanti rivoluzioni e resistenze culturali e sociali: da Radio Londra, passando per le radio dei college statunitensi che per prime sono state il megafono di minoranze etniche e di genere, supporto al movimento di opposizione alla guerra in Vietnam, denuncia del razzismo e della discriminazione razziale, che è sempre stata un mezzo per favorire in maniera trasversale l’espressione e la diffusione dei nuovi linguaggi giovanili e delle nuove forme culturali. Fino ad arrivare a qualcosa che ci tocca da vicino, l’esperienza di Radio Alice, che proprio a Bologna ha rappresentato una rivoluzionaria esperienza di comunicazione.

Cos’è RadioAlSuolo?

RadioAlSuolo è un’emittente web, le sue onde sono elettromagnetiche e producono effetti collaterali quali sviluppo della coscienza critica, accentuazione dell’ibridazione culturale, etnica e sessuale, diffusione della conoscenza e innalzamento del livello culturale dei soggetti che vi si sottopongono. In alcuni casi, ma limitati, sono state riscontrate forme anche acute di logorrea.

Perché RadioAlSuolo?

Al Suolo significa impegno per realizzare ciò che desideriamo, i nostri sogni e progetti.

Al Suolo significa tenere lo sguardo fisso e dritto davanti a sé e non lasciar passare sotto silenzio le ingiustizie, i soprusi e le discriminazioni.

Al Suolo perché è da terra che si deve necessariamente partire per arrivare al cielo.

Chi siamo?

Siamo un gruppo di ragazze/i radio-attivi che viviamo la realtà bolognese eterogenei per esperienze ma che condividono i valori dell’antifascismo, antirazzismo e antisessismo.

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Fiom. Viaggio nella base dei metalmeccanici.

fiomIl documentario nasce da un progetto di Giuliano Bugani, in seguito all’Accordo sulle Rappresentanze Sindacali firmato da CGIL CISL UIL e dalla Confindustria il 28 giugno 2011. Contro questo accordo, per la prima volta nella storia, gli operai della FIOM scioperano contro il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso.

Il documentario attraversa città di tutta Italia nelle voci e nelle immagini di lavoratrici e lavoratori FIOM e RSU di fabbrica, portando alla luce il disagio e la rabbia degli iscritti sulle conseguenze dell’Accordo del 28 giugno 2011, ma non solo.

Le riprese del documentario, alternate anche da spezzoni di filmati storici , cominciano nel settembre 2011. Attraversano fasi politiche cruciali come la caduta del Governo Berlusconi, l’insediamento del governo tecnico, l’innalzamento dell’età pensionabile, la cancellazione dell’Articolo 18 e i tagli del Welfare. Il documentario ripropone le fasi della lotta isolata della FIOM: dalla manifestazione nazionale a Roma del 9 marzo 2012 ad altre assemblee e scioperi articolati di zona della primavera del 2012.

Il film pone le sue battute d’arresto con la sconfitta delle lotte FIOM e la cancellazione dell’Articolo 18, in seguito alla quale anche la stessa dirigenza della Camusso viene duramente messa in discussione.

“FIOM. Viaggio nella base dei metalmeccanici” è stato interamente autoprodotto: grazie al supporto della band Assalti Frontali (Profondo Rosso, 2011) e di Gianni Paci e Dario Baldini, che hanno regalato le musiche, e all’aiuto organizzativo delle molte persone che hanno preso a cuore il progetto.

Il film è dedicato a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.

GIULIANO BUGANI (Ozzano Emilia BO, 1961) è operaio metalmeccanico, poeta, scrittore, giornalista e autore dei documentari “Liberate Silvia” (2005), “I ragazzi del Salvemini” (2007), “Quella notte al Leoncavallo” (2007), “Anno 2018: verrà la morte” (2008), “Il falso piano” (2011), “Uomini da bruciare” (2011), “La mia bandiera. La resistenza al femminile” (2011).

DANIELE MARZEDDU (Bentivoglio BO, 1978) è fotografo e videomaker freelance e autore dei film “In ricordo di Gilberto” (2005), “Il libro in piazza” (2005), “Tram/andare in poesia” (2006), “Leggere per stare meglio” (2006), “La biblioteca della città. Dai lavori agli scrittori” (2006),” Vivere a fuoco” (2006), “Laguna artigiana” (2006), “Cipsi: Campagna Libera l’acqua” (2008), “Keith Haring” in Milan (2009), cameraman per “4 aprile: Caccia grossa” (2009), “Sorpasso d’asino” (2011).

Soggetto e sceneggiatura GIULIANO BUGANI
Fotografia e montaggio DANIELE MARZEDDU
Interviste in manifestazione GIOVANNA ALBANO
Supervisione al montaggio MARCO SORRENTINO
Suono CORRADINO “DINDO” CORRADO
Musiche ASSALTI FRONTALI / GIANNI PACI e DARIO BALDINI
Fotografo di scena ETTORE SALVIATO
Autoprodotto da GIULIANO BUGANI e DANIELE MARZEDDU

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La Van Guardia

van2Nato dalla mente creativa di Fabio Curto, unito alla raffinatezza di Nicola Miele e alla solidità di Stefano Cacciatore, saldo sulla ritmica di Antonio Petitto e colorato dalle fioriture di Mario Brucato, il progetto Van Guardia si pone come obiettivo quello di abbattere le barriere e le definizioni musicali, esplorando campi sonori dalle provenienze più diverse. La canzone d’autore strizza l’occhio al flamenco passando dallo swing al balkan-jazz non disdegnando il tango e il manouche. La contaminazione è il vero fulcro del gruppo, che si fa nello stesso tempo punto di partenza e destinazione.

Insieme alle barriere di genere, vengono abbattute anche quelle fisiche dettate da palchi o amplificazioni. Le esibizioni, infatti, non discriminano luoghi, spazi e persone. Dalla strada al palco alle camere più anguste, l’obiettivo è quello di arrivare diretti allo spettatore, convinti che non esiste spirito tenace al quale non si riesca a strappare un minuto per un ascolto e un sorriso.

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