Da un lato buttafuori palestrati, celere in antisommossa e minacce di sgombero. Dall’altra produzione culturale, libera socialtà, laboratorio politico e autogestione come percorso in grado di liberare le energie migliori di Bologna. La situazione vissuta in questi giorni da Bartleby ci pone di fronte, ancora una volta, ad una dicotomia che la dice lunga su una città che si compiace nel definirsi metropolitana e all’avanguardia, ma che in realtà vediamo divenire sempre più provinciale.
Si può interpretare diversamente una scena come quella vista in Santa Lucia, con un’Università che assolda un battaglione di gorilla alla stregua di una discoteca di terza classe? Si può interpretare diversamente un sindaco che dice di “detestare” chi contribuisce a rendere viva questa città, solo perchè si sottrare alle logiche di una rappresentanza sempre più decadente? No. Non ci sono altre chiavi di lettura quandosi tenta di ridurre ogni complessità a problema di ordine pubblico e vuota legalità, trincerandosi dietro un formalismo opportunista che guarda la realtà con il paraocchi: “Sei o meno un’associazione costituita? Hai partecipato all’apposito bando?”. La sostanza è un altra. Lo sappiamo noi, lo sanno le tante persone che ogni giorno attraversano l’esperienza di Bartleby e degli altri spazi autogestiti di Bologna.
Al fianco di Bartleby!
Vag61 – Spazio libero autogestito