Quanto sta accadendo in questi giorni è inaccettabile. Attacco militare contro i manifestanti: idranti, violente cariche ripetute e continuate per ore, vetrine frantumate e rastrellamenti di case e locali per la caccia ai “no tav”.
La loro colpa? Essere tanti, essere in lotta, essere lì a difendere il loro territorio, essere un movimento che parla di un paradigma di sviluppo becero e in crisi,di una crisi che non si vuole pagare con la rinuncia a tutto! La loro colpa è quindi essere un vero movimento di opposizione e di trasformazione in un Paese che deve rimanere sordo e cieco, un Paese che deve restare di “pecorelle” guidate da “banchieri-pastori”.
Un abisso evidente tra pratiche autoreferenziali sorde e calate dall’alto da un governo tecnico e dalle istituzioni e le voci di dissenso e resistenza che vogliono farsi ascoltare e“salgono dal territorio”. E come se niente fosse continuano le operazioni di sgombero, come se le voci, la rabbia e la forza della Valle fossero mute.
Tutto quello che sta accadendo non lo leggeremo sui giornali, impegnati a costruire storie di bravi poliziotti encomiati. A questo diciamo no, no alla tav, no a questa repressione, no a questa informazione.
I valsusini ci chiamano tutt* oggi alle 18, portiamo in piazza e per le strade, nei diversi territori, complicità e solidarietà verso la tenace resistenza della Valle.
Uniamoci, oggi Primo Marzo, alla grande giornata di mobilitazione migrante, perchè l’espropriazione d’identità e diritti, e la lotta per riappropriarsene, ci rende tutt* clandestini e valsusini.
La valle non si ferma, la valle non si arresta!
Assemblea di Santa Insolvenza