Finalmente, dopo settimane di immobilismo e dopo la nostra denuncia pubblica, nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha preso parola sulla situazione che ogni notte, nei dintorni del dormitorio di via Sabatucci e non solo, vede numerose persone costrette a dormire per strada mentre le temperature cominciano pericolosamente a scendere.
L’assessore al Welfare, Amelia Frascaroli, ha annunciato che il Comune metterà a disposizione circa 150 posti letto nelle strutture attivate per il “piano freddo” e altri 50 posti all’interno di container della Protezione civile. E’ un primo passo, almeno si è rotto il silenzio e si è riconosciuta l’esistenza di un significativo numero di persone costrette a vivere in mezzo alla strada. Temiamo, però, che il numero di posti possa risultare insufficiente e non capiamo, inoltre, perchè aspettare ancora delle settimane quando interventi come quello della Protezione civile dovrebbero essere, per definizione, immediatamente attivabili. Forse certe interviste del capo della stessa Protezione civile regionale (“Stop al buonismo, denunciare e rimpatriare i clandestini”) spiegano qualcosa: forse Demetrio Egidi, che per la cronaca prende uno stipendio pubblico, farebbe meglio a dedicarsi ai suoi compiti di tecnico piuttosto che lanciarsi in dichiarazioni tutte politiche buone solo per compiacere partiti xenofobi come la Lega nord al governo.
Ci chiediamo, inoltre, perchè la prima e più rapida risposta da parte di Comune e Asp non possa essere rappresentata dai locali vuoti che risultano esserci, succede anche questo, nella stessa struttura che ospita il dormitorio di via Sabatucci: a poch metri, cioè, dai materassi e dai cartoni di chi si ritrova senza un tetto.
Verificheremo se prima che arrivi il gelo dell’inverno il Comune farà quanto promesso e se ciò sarà sufficiente. Altrimenti, come abbiamo già affermato pubblicamente, sia Comune che Asp possiedono molte strutture inspiegabilmente inutilizzate e noi la gente a dormire per strada non ce la lasceremo.
Nel frattempo, anche confrontandoci con associazioni di volontariato ed operatori sociali, in questi giorni stiamo cercando di fare quanto nelle nostre possibilità per andare incontro alle necessità di chi trova riparo nel nostro cortile. Abbiamo messo a disposizione alcune brandine e fatto in modo che le tettoie possano fornire maggio riparo, mentre volontari ed operatori si sono resi disponibili a monitorare la situazione e fornire un po’ di assistenza. All’amministrazione comunale, in via urgente e al di là del “piano freddo”, chiediamo però di intervenire subito con coperte, vestiti e l’apertura dei bagni del dormitorio almeno per qualche ora al giorno (oppure con bagni chimici).
Questo non ci sembra “voler fare polemica”, come ha dichiarato l’assessore Frascaroli. E’ semplicemente mettere la dignità e la salute delle persone davanti a tutto il resto. Ma questo, lo ribadiamo, nel medio e lungo periodo non può sostituirsi ai ritardi e alle carenze di chi ha la responsabilità politica di evitare che a Bologna si rischi la vita dormendo per strada.
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