Come TimeOut Bologna avevamo convocato un concentramento in Piazza Cavour, il 12 ottobre 2011, di fronte alla Banca d”Italia. Il nostro obiettivo era quello di rimandare al mittente la lettera che Draghi aveva mandato al Governo Italiano. Abbiamo portato con noi la Santa Insolvenza per chiarire che noi, precari e precarie, studenti e studentesse, non pagheremo il debito che altri hanno contratto.
#occupiamobancaditalia è stato lanciato a Bologna in tutta Italia per dire questo: non siamo merce nelle mani dei banchieri. Come nelle piazze di Spagna abbiamo gridato “non ci rappresenta nessuno”, il parlamento è ormai un teatrino staccato dalla vita reale. Abbiamo urlato i nostri slogan per un reddito garantito per tutti e per un diritto all’insolvenza.
Di fronte a questa nostra determinazione (a questo) la risposta dello Stato è stata vergognosa. Due cariche violentissime, con poliziotti che sbucavano dalla via laterale, in corsa col manganello alzato. Martina, una ragazza a cui va tutta la nostra solidarietà, è stata selvaggiamente colpita al volto, provocando una ferita al labbro e la rottura di quattro denti.
Determinati abbiamo proseguito con un corteo di 500 persone all’Ufficio Pignoramenti del Tribunale. Abbiamo appeso lo striscione “Diritto all’insolvenza – TimeOut”, mentre dentro abbiamo letteralmente “pignorato” l’ufficio. Abbiamo detto no ai pignoramenti, no agli sfratti, no alle ingiuzioni di pagamento che anche nella ricca Bologna cominciano a fioccare proprio da quegli Uffici soffocando migliaia di precari e famiglie.
Siamo il 99%. Come ha detto Bifo dal microfono: ci attaccano in maniera violenta e indiscriminata perché hanno paura.
La vendetta precaria non si ferma qui, ci vedremo in piazza il 15 ottobre e poi verso lo sciopero precario.
TimeOut Bologna
(Bartleby – Vag61 – Collettivo Utopìa – Antagonismo Gay – Lab. Smaschieramenti)
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