COMUNICATI DELLE REALTA’ CHE VIVONO E SOSTENGONO VAG61

I comunicati in sostegno di Vag61, in risposta all’ennesimo attacco del Comune di Bologna, firmati da Coordinamento dei precari della scuola, Coordinamento degli studenti medi bolognesi, GasBo, Società Dolce, associazione Campi Aperti, collettivo Mujeres Libres, collettivo Mashi – Orme in Palestina, associazione culturale SempreVerdi Associati, associazione Italia-Nicaragua e Progetto EVA – EcoVillaggioAutocostruito a Pescomaggiore (L’Aquila).

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Il Coordinamento dei precari della scuola con Vag61

Il Coordinamento Precari della scuola bolognese è stato spontaneamente costituito da un gruppo di insegnanti nel settembre del 2009, immediatamente dopo la ratifica dei primi micidiali tagli del Miur al personale della scuola primaria e secondaria. Tale atto di nascita,
nell’ansia di giovani e meno giovani insegnanti plurilaureati e specializzati che di colpo si ritrovavano disoccupati, avveniva proprio negli spazi del Vag61 di Via Paolo Fabbri. Qui, ininterrottamente per un anno, decine di docenti di ogni ordine di scuola hanno avuto
l’opportunità di ritrovarsi settimanalmente in assemblee aperte, utili all’analisi degli atti normativi, alla condivisione dei disagi sofferti da alunni/e e famiglie, all’elaborazione di proposte di mobilitazioni e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Sempre nell’ambito delle nostre attività, grazie alla collaborazione con il Vag61, abbiamo promosso due convegni Cesp su temi di rilevante interesse sociale – la precarizzazione del lavoro (17 novembre ’09) e la scuola dell’intercultura (12 aprile‘10). E ancora, da ottobre a gennaio, sempre presso Vag61, abbiamo tenuto un seminario autogestito, gratuito e aperto a tutti, su diritti e doveri del personale della scuola.

Abbiamo potuto contare sugli amici e le amiche del Vag61 anche nella risoluzione delle piccole necessità economiche del nostro Coordinamento: abbiamo organizzato serate di autofinanziamento con presentazione di libri e concerti di giovani gruppi musicali della provincia, fermo restando il rigoroso rispetto del vicinato e delle norme in materia.
Ci preme testimoniare come lo spazio Vag61 sia stato anche per noi (oltre che per tante altre associazioni attive in via Paolo Fabbri) uno spazio concretamente libero in cui fare sana socialità, cittadinanza attiva, cultura. Per noi lavoratori precari della scuola, dare una casa – il Vag61 – al nostro desiderio di comunità ha fatto sì che tante donne e tanti uomini alle prese con le proprie personali frustrazioni lavorative, si smarcassero da sterili individualismi e investissero energie e idealità a salvaguardia di un valore collettivo, di vera democrazia e costituzionalmente garantito qual è la scuola pubblica statale, di qualità, libera, aperta e gratuita per tutti.

In un tempo in cui le istituzioni locali, progressivamente private dal potere centrale di fondamentali risorse per l’amministrazione della Cosa pubblica, dimostrano di avere sempre più bisogno del contributo – intellettuale e materiale – dei loro cittadini, è quanto mai preoccupante che dei pubblici amministratori possano mettere in discussione la funzione sociale e la legittimità ad esistere di spazi in cui si lavora al miglioramento della società di tutti.

Ci auguriamo perciò che nel rispetto delle legittime necessità di tutti le componenti della comunità, e superando ogni pregiudizio, gli enti locali rassicurino il Vag61 e ne garantiscano la piena esistenza e attività. Nel far ciò contribuiranno, come è nella loro missione, al benessere dell’intera cittadinanza.

Coordinamento Precari Scuola Bologna

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Gli studenti medi sostengono Vag61

Il coordinamento degli studenti medi bolognesi da oramai diversi mesi si riunisce presso il centro sociale libero ed autogestito Vag61, che offre loro spazi e mezzi al fine di creare un valido progetto di crescita collettiva studentesca.

Per questo, e per il fatto che gli studenti bolognesi credono in una realtà come Vag61, che da anni costruisce una reale alternativa sociale con i suoi percorsi di auto-formazione e le sue attività socio- culturali, riteniamo che la presenza del centro all’interno del tessuto urbano, nella sua sede in Via Paolo Fabbri 110, sia più che legittima.

I centri sociali come Vag61, costituiscono a nostro parere il vero motore della Bologna che vuole crescere e cambiare, chiuderli significa volere privare la nostra città di quell’ossigeno che a noi tutti/e serve per respirare un’aria migliore.

Coordinamento Studenti Medi Bolognesi

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Il GasBo con Vag61

Apprendiamo che il centro sociale Vag61, attivo in Via Paolo Fabbri 110 e in convenzione con il Comune di Bologna dal 2004, teme di non vedere rinnovata la propria convenzione dall’attuale Commissario straordinario Annamaria Cancellieri.

Il GASBO – GRUPPO D’ACQUISTO SOLIDALE DI BOLOGNA, che da quasi una decina d’anni sperimenta forme di consumo consapevole e raccoglie un numero sempre crescente di famiglie bolognesi unite dalla comune attenzione ai temi della solidarieta’ sociale e della sostenibilità ambientale dei consumi, ha stabilito una collaborazione con il centro sociale VAG61 che dura ormai da diversi anni.

La sensibilita’ degli attivisti di Vag61 rispetto ai temi che ci caratterizzano e la collocazione del centro sociale a cavallo tra i quartieri San Vitale, San Donato e il centro citta’, hanno fatto di Vag61 un punto di riferimento importante per i nostri associati che, in buona parte, abitano in quella zona.

Le famiglie associate nel GASBO frequentano il centro sociale Vag61 come luogo di informazione e discussione, come spazio delle attivita’ del gruppo d’acquisto solidale e come sede del mercatino settimanale dei produttori biologici organizzato dall’Associazione CampiAperti e, percio’, lo ritengono uno spazio di socialita’ attiva essenziale alla vita cittadina.

Come cittadini, ci stupisce che un’esperienza cosi’ ricca, nella quale convivono esperienze e persone assai differenti tra loro, non trovi adeguato riconoscimento nelle istituzioni che attualmente governano la città. E soprattutto, ci allarma la notizia che il Commissario straordinario – insediatosi a Bologna da qualche mese e che presto cedera’ i suoi poteri ad un nuovo Consiglio comunale democraticamente eletto dai bolognesi – intenda sottrarre alla nostra citta’ uno dei luoghi di aggregazione e discussione piu’ interessanti e vivaci del panorama cittadino.

Confidiamo che cio’ non accada e che lo spazio di Via Paolo Fabbri 110 continui ad essere animato dalle attivita’ di Vag61.

Il gruppo di coordinamento del GASBO

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Dichiarazione della Società Dolce sulla collaborazione con Vag61

Con la presente siamo a confermare ed attestare la buona collaborazione avvenuta tra la Società Dolce e la vostra Associazione.

Collaborazione nata e sviluppatasi a settembre 2009 durante “Porte Aperte… un Ponte sulla città”, iniziativa prewiev della nuova programmazione 2009-2010 di “Naufragi: Festival delle fragilità metropolitane”.

Non escludiamo, inoltre, possibili ed ulteriori collaborazioni soprattutto tenendo conto del ritorno del Centro di Accoglienza “G. Beltrame”, temporaneamente spostato a Villa Aldini, presso la naturale sede sita in via Sabatucci, 2.

Luciano Serio
(Coordinatore Servizi Complessi Integrazione Adulti)

Carla Ferrero
(Responsabile Area Integrazione Adulti)

N.B. La lettera della Società Dolce è di marzo 2010. Successivamente, nel novembre 2010, Vag61 ha nuovamente collaborato alla realizzazione di una delle iniziative di “Porte Aperte 2010”.

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L’associazione Campi Aperti con Vag61

L’associazione per la sovranità alimentare CampiAperti, nata a Bologna nel 2007, gestisce tre mercati biologici di vendita diretta a Bologna. Uno in via Fioravanti 24, uno in via Paolo Fabbri 112 e uno in via Udine, nel cortile della scuola di pace. Il mercato di via Paolo Fabbri è nato nel 2007, da una proposta del collettivo di Vag61. L’associazione ha costruito rapporti con l’officina dei media indipendenti e ha iniziato con essa un percorso politico sul consumo critico. Il mercato all’inizio della collaborazione era nel cortile di Vag61, in via paolo Fabbri 110. Si tiene ancora, come allora, ogni martedì sera, dalle 17 alle 21. I produttori vendono direttamente formaggi, verdura, frutta, miele, vino, farina, cereali, pasta, olio. Offrendo così l’opportunità, a tutti gli abitanti del quartiere e ai cittadini di Bologna, di fare una spesa giusta nei confronti di chi produce e giusta verso la terra e la salute dell’uomo. Nel 2008,essendo più alta sia la domanda (l’affluenza dei cittadini) che l’offerta (il numero di produttori) il mercato si trovava ormai stretto nel cortile di Vag61.

Così è iniziato un percorso di dialogo con il quartiere, che fino ad allora autorizzava il mercato come manifestazione temporanea. Con il quartiere e il patrimonio del Comune di Bologna nel dicembre 2008 CampiAperti ha firmato una convenzione per la concessione dell’area di parcheggio di via Paolo Fabbri 112. Nonostante il cambio di sito, il mercato di CampiAperti rimane tuttora legato nello spirito e nelle motivazioni politiche all’officina dei media indipendenti Vag61, con la quale porta avanti iniziative di sensibilizzazione sul mondo dell’agricoltura e della sostenibilità. Nella primavera del 2009 Vag61 è stato teatro di una rassegna di documentari sull’agroindustria, nonché ha ospitato quest’anno l’associazione Wirycocha di produttori agricoli del Sud America. Vag61 dà la disponibilità dei suoi servizi igienici per gli utenti del mercato (produttori e consumatori), offre tavoli espositivi ai produttori che non lo hanno, offre le sue sale riscaldate per ospitare le assemblee generali dell’associazione (due volte all’anno), assemblee che raccolgono una cinquantina di persone, essendo soci sia produttori che consumatori critici. Assemblee che altrimenti non sapremmo dove tenere, avendo l’associazione una sede troppo piccola.

Per questo, se Vag61 venisse spostato fuori Bologna, per CampiAperti sarebbe una grave perdita. Di condivisione di progetti politici e di appoggio fisico indispensabile per la gestione del mercato. Così come sarebbe una grave perdita per tutte le persone che i martedì scelgono il mercato e Vag61 come luogo di socialità e di scambio di idee, aperto a tutti e nel rispetto di tutti.

Associazione Campi Aperti

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Il collettivo Mujeres Libres con Vag61

Noi siamo un collettivo femminista che opera nel panorama bolognese,il nostro nome è Mujeres Libres.

Abbiamo fatto molte delle nostre iniziative al centro sociale Vag61 in quanto luogo non sessista e predisposto a farsi attraversare da diversi associazioni e collettivi e singoli con intenti comunicativi/informativi di tipo sociale e culturale.

Le persone che si impegnano a far vivere Vag61 ci hanno sempre dimostrato massima disponibilità e trasparenza.

Noi come Mujeres Libres,all’interno di questo spazio,abbiamo organizzato iniziative di diverso tipo:proiezioni di film,spettacoli teatrali,dibattiti e feste pomeridiane coinvolgendo i bambini del quartiere sempre con l’obiettivo di sensibilizzare tutte e tutti alle tematiche di genere.

Noi abbiamo scelto appositamente la realtà di Vag61 proprio perchè è un luogo ben integrato dove le madri si sentono sicure di poter portare i loro bambini per un pomeriggio di giochi.

Per tutti questi motivi noi diamo il nostro pieno sostegno e la nostra solidarietà affinchè Vag61 possa continuare ad essere un modello di integrazione tra realtà urbana e spazi sociali.

Mujeres Libres Bologna

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Il Collettivo Mashi – Orme in Palestina con Vag61

Abbiamo appreso con stupore che il Commissario Straordinario Anna Maria Cancellieri non intende rinnovare la convenzione con l’associazione Vag61 per l’utilizzo dei locali di via Paolo Fabbri 110.

In questi anni Vag61 e’ stato un luogo di dibattito pubblico nel quale si sono sviluppati percorsi di conoscenza e solidarietà che non trovano spazio altrove.

Il Collettivo Mashi – Orme in Palestina opera da alcuni anni all’interno della rete del Commercio Equo e propone momenti di conoscenza sul conflitto israelo-palestinese e sui progetti di solidarietà con la popolazione palestinese. Le serate di presentazione di libri, video e dibattiti promosse da Mashi hanno trovato, presso Vag61, un folto pubblico interessato, nonche’ le attrezzature multimediali e le competenze tecniche per la realizzazione di collegamenti internet e interviste a distanza con testimoni diretti della vita nei territori palestinesi, quali giornalisti, studiosi e volontari di associazioni e Ong che operano in quell’area.

Riteniamo uno spazio come Vag61, aperto anche alle proposte di gruppi piccoli e informali come il nostro, sia un elemento indispensabile all’interno del tessuto cittadino bolognese e del quartiere in cui opera e rappresenti una delle rare strutture cittadine che offrano la possibilita’ di elaborare, produrre e scambiare cultura ed informazione, creando nel contempo momenti di socialita’ che appaiono, anch’essi, sempre piu’ necessari.

Invitiamo l’Amministrazione ad una piu’ attenta valutazione del problema, pensando a cio’ che e’ bene per la collettivita’.

Collettivo Mashi – Orme in Palestina

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L’ associazione culturale SempreVerdi Associati con Vag61

L’associazione culturale SempreVerdi Associati da più di un anno sta portando avanti una  campagna per il potenziamento del trasporto pubblico notturno. Abbiamo trovato ospitalità a Vag61 per la nostra raccolta di firme.

Siamo inoltre a titolo personale, acquirenti al mercato dei produttori locali che si tiene ogni martedì in collaborazione con Vag61. Il mercato dei piccoli produttori rappresenta una realtà unica a Bologna che permette di rifornirsi di cibo di qualità a prezzi accessibili e a chilometro zero.

Vag61 inoltre organizza frequenti cene di finanziamento in solidarietà a precari, terremotati e tante altre realtà in difficoltà o in lotta per i loro diritti. Attua una politica alimentare  attenta al consumo di cibi equi e solidali. Consente a tante persone a basso e bassissimo  reddito di tutte le età di aggregarsi attorno a una tavola e cenare in compagnia con cibi di  qualità.

Il Vag61 organizza corsi, spettacoli, mostre fotografiche e dà voce a chi altrimenti non avrebbe voce.

E’ pertanto un luogo di cultura necessario per la città, specie in una zona, la Cirenaica, senza altri punti di riferimento. Inoltre per la sua posizione rappresenta un ideale ponte tra il centro e la periferia. Auspichiamo pertanto che l’amministrazione riveda la sua decisione e permetta a Vag61 di continuare ad esistere nell’edificio che da anni lo ospita. Senza Vag61 la città perderebbe un altro pezzo della sua identità.

Associazione SempreVerdi Associati

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L’associazione Italia-Nicaragua con Vag61

L’Associazione di solidarietà Italia-Nicaragua opera dal 1980, anche tramite il circolo di Bologna, nelle attività di interscambio culturale col Nicaragua attraverso conferenze, campi di lavoro, corsi di lingua spagnola, raccolta di fondi per il sostegno di progetti di solidarietà in Nicaragua: sia per la fornitura di materiali didattici per le scuole elementari sia per corsi di formazione sindacale.
L’Associazione, col circolo di Bologna, ha contribuito alla istituzione del gemellaggio che da oltre 20 anni esiste fra la città di Bologna e la municipalità di San Carlos, capoluogo della
regione di Rio San Juan in Nicaragua.
Per i corsi di lingua spagnola si avvale di insegnanti madrelingua volontari dell’associzione stessa e della indispensabile collaborazione del centro VAG61 nel quale abbiamo trovato uno spazio insostituibile per dare continuità ai nostri corsi che costituiscono la missione
principale di un’associazione culturale come la nostra.
Per questo siamo molto preoccupati dalle notizie secondo le quali codesto Commissario vuole togliere a VAG61 lo spazio di via Paolo Fabbri.
Questo avrebbe come conseguenza di impedire a noi e a tante altre realtà di volontariato sociale la possibilità di svolgere quella azione positiva verso molti cittadini che frequentano tale spazio.
Sapendo, per nostra esperienza diretta in tanti anni di volontariato sociale, quanto sia lungo e faticoso costruire e quanto sia facile e rapido distruggere, auspichiamo un ripensamento da parte di codesto Commissario affinché si possa trovare il modo migliore per mantenere la presenza di VAG61 in via Paolo Fabbri.
Se si ritiene utile, siamo disponibili come Associazione Italia-Nicaragua, a dare il nostro contributo a tale scopo.

Associazione Italia-Nicaragua
Circolo di Bologna

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L’EcoVillaggioAutocostruito di Pescomaggiore (L’Aquila) con Vag61

LA SCOPERTA DEL VAG

Sabato pomeriggio ore 15.50, io e Dario dovremmo già essere partiti per Bologna, perché andiamo in un posto a fare un intervento su Pescomaggiore. In questi giorni ho sentito Silvia che mi ha dato la notizia delle notizie: è incinta, sono anni che vorrei andarla a trovare, ma non ho mai tempo, nella faticosa ricerca di un lavoro prendo impegni a destra e a manca e le giornate si consumano così… Dunque mi viene in mente di chiamarla e invitarla in questo posto: “Come hai detto che si chiama, Dario?”. Medita un secondo: “E’ il Vag61, in via Paolo Fabbri 110”. Spedisco il messaggio a Silvia e le do appuntamento lì… Il viaggio va benissimo, noi portavamo un ritardo di un’ora… A L’Aquila quando esci di casa anche solo per fare una fotocopia non sai mai quanto ti ci vorrà realmente, se si aggiunge il viaggio da una parte all’altra della città con i mezzi pubblici ci si può impiegare davvero anche mezza giornata…Tuttavia l’autostrada è liberissima e riusciamo a realizzare una performance niente male a livello automobilistico… Ad un certo punto mi incuriosisco: “Ma perché dobbiamo arrivare entro le 19.30?”, Dario: “Dobbiamo portare il nostro farro perché lo cucinano per la cena sociale…”. Cerco di approfondire: “Ma allora stiamo andando in un centro sociale?”. Risponde lui: “Si tratta di uno spazio libero autogestito….”. (…) La gentilezza e l’accoglienza che ci riservano a Vag61 si manifesta in ogni gesto e ogni attenzione: le persone si fermano a chiacchierare con me, mi chiedono della situazione all’Aquila, qualcuno mi aiuta a preparare la bancarella, si fermano incuriositi per sapere dei prodotti e arrivo a fine serata che ho venduto tutto il farro, la farina di grano solina e quasi tutto lo zafferano, penso a quanto saranno contenti a casa, in fondo si tratta della massima produzione che siamo riusciti a realizzare quest’anno. La serata va avanti, un clima piacevole, le persone sono sedute sulle panche all’aperto, chiacchierando e mangiando il farro cucinato in due diversi modi, ce n’è una versione con pomodoro e una con verdure, di cui chiaramente sono stata accuratamente rifornita, dovendo rimanere durante la vendita degli oggetti e degli alimenti al banchetto. (…) Questo è uno spazio in cui le persone si incontrano e cooperano insieme per fini sociali, ambientali, economici, di un’eticità che nella società oggi è un po’ passata di moda, e lo fanno con la tenacia della formica e l’allegria della cicala! Per presentare l’esperienza dell’ecovillaggio, in molti posti sono stati gentili e carini, ma da nessuna parte abbiamo ricevuto l’impegno, l’attenzione e il calore che abbiamo incontrato a Vag61. Cercare di chiuderlo significherebbe ingaggiare una lotta assurda per smantellare una realtà che raramente ho conosciuto con questa freschezza e questa genuinità. Per non parlare del quantitativo di donazione che hanno raccolto in questa occasione, ce ne fossero di posti così!

Il comune di Bologna dovrebbe pensare e valorizzarlo, non a chiuderlo.

Emanuela Cossetti
Progetto EVA EcoVillaggioAutocostruito di Pescomaggiore – L’Aquila

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