I Naima presentano “Beat ri/generation”, viaggio poetico musicale tra apparenza e percezione. Elio Perrone Pulsimer (voce), Ettore Lupidi (chitarre). Testi di Gilberto Centi, Roberto Roversi, Allen Ginsberg, Ettore Lupidi, Elio Perrone. Musiche di Ettore Lupidi.
Alle ore 20, per chi vuole, ci si può ri/focillare con una cena frugale. Alle 21 lo spettacolo.
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I Naima presentano:
BEAT RI/GENERATION
Viaggio poetico musicale tra apparenza e percezione
Elio Perrone Pulsimer, voce
Ettore Lupidi alle chitarre
Testi di Gilberto Centi, Roberto Roversi, Allen Ginsberg, Ettore Lupidi, Elio Perrone
Musiche di Ettore Lupidi
Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati”
“Dove andiamo?”
“Non lo so , ma dobbiamo andare”
(J. Kerouac, On the road)
“Beat è il viaggio dantesco, il beat è Cristo, il beat è Ivan, il beat è qualunque uomo, qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato”
(G. Corso)
Beat è ribellione. Beat è disprezzo per l’ordine costituito. Beat è battito. Beat è ritmo. Quello della musica, quello della cadenza dei versi nelle poesie. Beat è la scoperta di se stessi, della vita sulla strada, del sesso liberato, della droga, dei valori umani, della coscienza collettiva.
Beat è libertà, non se ne può fare a meno. Libertà come sinonimo di originalità, coraggio, rottura, contrasto nei confronti di una società e più in generale di un mondo moderno fatto di schematismi, costrizioni, macchine umane precisamente pensate per produrre.
Una cosa che molti non sanno è che il cuore “vero” del pensiero beat era nei corpi di uomini e donne della classe operaia. Lo stereotipo dei “vagabondi” era appunto tale. Infatti, erano gli altri, i perbenisti, a chiamarli in senso dispregiativo “beats”, i battuti.
Ma Keruuac sosteneva: “Beat vuol dire beatitudine, non battuto”.
I Beats non furono nè battuti né vinti. Andarono avanti incoraggiandosi a vicenda, trovando sostegno l’uno nell’altro, rifuggendo quella pubblicità negativa che li voleva ad ogni costo annientare.
Ora i beats ri/tornano… ri/generati.
Alle ore 20, per chi vuole, ci si può ri/focillare con una cena frugale.