Nell’ambito del progetto “InCassati!“, cena di autofinanziamento per sostenere il viaggio a Roma per la manifestazione nazionale dei metalmeccanici, il16 ottobre. Sarà presente Eugenio Martelli (segreteria Fiom Bologna). “Se non hai più diritti cosa ti differenzia da uno schiavo?”. Per andare a Roma: prenotarsi entro venerdì 8 alle 12 a Vag61 o chiamando il numero 3315623468 (costo: 5/7 euro).
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SE NON HAI PIÙ DIRITTI COSA TI DIFFERENZIA DA UNO SCHIAVO?
Sabato 16 ottobre’010 tutte e tutti a manifestare a Roma con la Fiom. I diritti si tutelano e si costruiscono con le lotte e il conflitto sociale.
Venerdì 8 ottobre, alle ore 20, a Vag 61 cena di autofinanziamento per sostenere il viaggio a Roma (prenotazioni al 3315623468)
Più di 600mila posti di lavoro sono andati persi nel 2009. Due milioni di persone sono sotto il livello minimo di sopravvivenza, più di un giovane su 4 è disoccupato (il 54% delle donne).
Siamo al terzo anno di crisi economica e, al di là della propaganda del Governo, il 2010 sarà l’anno più disastroso: 670mila lavoratori sono stati messi in cassa integrazione, la disoccupazione è destinata a superare i due milioni e mezzo di unità, il sistema industriale del paese viene raso al suolo.
Anche se il neoliberismo è in una crisi irreversibile, le sue ricette continuano a fare danni. La precarietà è alla base della loro idea di società e questo prezzo vogliono farlo pagare a noi.
Da Pomigliano a Melfi, dagli accordi separati ai “sindacati complici” del Ministro Sacconi, dalla disdetta del contratto nazionale dei metalmeccanici alla creazione di autentiche “zone franche” senza tutele per i lavoratori, la Fiat vuole fare da apripista, imponendo il suo nuovo modello aziendal-autoritario “armonizzato” con le esigenze globali del Capitale.
Il parametro di riferimento di Marchionne è la fabbrica di Belo Horizonte dove un’ora di lavoro costa otto euro. I turni che l’azienda chiede sono pesanti, le pause ridotte. È un modo di lavorare applicato in Brasile, Turchia, Serbia e Polonia.
Marchionne ha usato il ricatto della delocalizzazione per obbligare gli operai a lavorare in condizioni peggiori anche rispetto agli anni ’50.
La teoria che, per uscire dalla crisi, bisogna mettere mano alla contrattazione, ai diritti e alla Costituzione, non solo è falsa ma riporta indietro di cent’anni il nostro Paese.
Chi è ai vertici di Confindustria, del governo, delle banche, delle istituzioni europee e degli organismi di comando globali intende usare la crisi per “cinesizzare” l’Europa con ricette draconiane (anche se queste sono all’origine del disastro): scuole e università senza finanziamenti, smantellamento del welfare, privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni.
Contro tutto questo, il 16 ottobre’010 saremo in piazza a Roma, manifesteremo con la Fiom, al fianco di chi vuole difendere gli interessi dei lavoratori.