A seguito degli attacchi del Pdl, il Coordinamento dei precari della scuola di Bologna scrive a Provincia, Comune e Regione a difesa dello spazio autogestito di via Paolo Fabbri 110: “Uno spazio concretamente libero in cui fare sana socialità, cittadinanza attiva, cultura. Per noi lavoratori precari della scuola, una casa per l nostro desiderio di comunità”.
Ai Consiglieri della Provincia di Bologna
e p.c. Al Commissario straordinario per Bologna, Annamaria Cancellieri
Al Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani
Alla Presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti
In merito alla querelle innescata dalle dichiarazioni del Consigliere provinciale Sig. Raisi e del Consigliere circoscrizionale Sig. Dalrio sugli spazi sociali bolognesi Vag61 e Lazzaretto, il
Coordinamento Precari Scuola di Bologna desidera fornire il proprio contributo affinché presso i rappresentanti delle istituzioni e la Cittadinanza bolognese sia con giustizia rappresentata la funzione sociale dello spazio Vag61 che il ns. Coordinamento ha avuto
l’opportunità di frequentare durante quest’ultimo anno scolastico.
Il Coordinamento Precari della scuola bolognese è stato spontaneamente costituito da un gruppo di insegnanti nel settembre del 2009, immediatamente dopo la ratifica dei primi micidiali tagli del Miur al personale della scuola primaria e secondaria. Tale atto di nascita,
nell’ansia di giovani e meno giovani insegnanti plurilaureati e specializzati che di colpo si ritrovavano disoccupati, avveniva proprio negli spazi del Vag61 di Via Paolo Fabbri. Qui, ininterrottamente per un anno, decine di docenti di ogni ordine di scuola hanno avuto
l’opportunità di ritrovarsi settimanalmente in assemblee aperte, utili all’analisi degli atti normativi, alla condivisione dei disagi sofferti da alunni/e e famiglie, all’elaborazione di proposte di mobilitazioni e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Sempre nell’ambito delle nostre attività, grazie alla collaborazione con il Vag61, abbiamo promosso due convegni Cesp su temi di rilevante interesse sociale – la precarizzazione del lavoro (17 novembre ’09) e la scuola dell’intercultura (12 aprile ‘10). E ancora, da ottobre a
gennaio, sempre presso il Vag, abbiamo tenuto un seminario autogestito, gratuito e aperto a tutti, su diritti e doveri del personale della scuola.
Abbiamo potuto contare sugli amici e le amiche del Vag61 anche nella risoluzione delle piccole necessità economiche del ns. Coordinamento: abbiamo organizzato serate di autofinanziamento con presentazione di libri e concerti di giovani gruppi musicali della provincia, fermo restando il rigoroso rispetto del vicinato e delle norme in materia.
Ci preme testimoniare come lo spazio Vag61 sia stato anche per noi (oltre che per tante altre associazioni attive in via Paolo Fabbri) uno spazio concretamente libero in cui fare sana socialità, cittadinanza attiva, cultura. Per noi lavoratori precari della scuola, dare una casa – il Vag61 – al nostro desiderio di comunità ha fatto sì che tante donne e tanti uomini alle prese con le proprie personali frustrazioni lavorative, si smarcassero da sterili individualismi e investissero energie e idealità a salvaguardia di un valore collettivo, di vera
democrazia e costituzionalmente garantito qual è la scuola pubblica statale, di qualità, libera, aperta e gratuita per tutti.
In un tempo in cui le istituzioni locali, progressivamente private dal potere centrale di fondamentali risorse per l’amministrazione della Cosa pubblica, dimostrano di avere sempre più bisogno del contributo – intellettuale e materiale – dei loro cittadini, è quanto mai preoccupante che dei pubblici amministratori possano mettere in discussione la funzione sociale e la legittimità ad esistere di spazi in cui si lavora al miglioramento della società di tutti.
Ci auguriamo perciò che nel rispetto delle legittime necessità di tutti le componenti della comunità, e superando ogni pregiudizio, gli enti locali rassicurino il Vag61 e ne garantiscano la piena esistenza e attività. Nel far ciò contribuiranno, come è nella loro missione, al
benessere dell’intera cittadinanza.
Distinti saluti,
Coordinamento Precari Scuola Bologna