Resisteremo una vita in più di voi

SABATO 19 DICEMBRE’015 alle 15 @ PIAZZA DELL’UNITA’

DSC4987-copiaE’ trascorsa poco più di una settimana dall’occupazione di Via Agucchi e dal tentativo di sgombero lampo messo in campo da procura e questura. Sono ancora nitide le immagini del reparto mobile che arriva di corsa e che, con furia cieca, prova a buttare giù il portone a spallate. Non proferiscono parola, i dirigenti responsabili fingono di non avere orecchie. La procura è stata più che mai solerte ad intervenire, la loro legalità prima di tutto. Sembra che si voglia esprimere in tutto e per tutto l’utilizzo del monopolio della forza. Gli occupanti e le occupanti, le famiglie, i bambini salgono ai piani alti e arrivano sul tetto, sono ancora troppo vivi i ricordi drammatici di ciò che si è visto e subito durante lo sgombero all’Ex-Telecom. Purtroppo i timori si tramutano in realtà: ancora una volta uomini armati di caschi, scudi e manganelli irrompono nei corridoi e nelle stanze. Ancora una volta spintonamenti, strattonamenti, persone calpestate e malmenate. Ancora una volta manganelli sulle teste di chi è accorso sul posto in solidarietà e supporto. Sul tetto ci sono almeno una settantina di occupanti. Urlano slogan, battono sulle ringhiere, resistono.

E il Comune? L’amministrazione? Dopo quasi due ore, con tutta la calma del caso, giunge sul posto una responsabile degli assistenti sociali. Vuole “schedare” gli occupanti e le occupanti e avere con loro colloqui individuali. Ma una comunità solidale in lotta non si fa schiacciare da ipocrisia e burocrazia. Le soluzioni tampone e a scadenza non possono essere una risposta reale all’emergenza abitativa. Quando qualcuno le chiede dove avrebbe dormito la notte dopo quell’infame sgombero risponde “dove hai dormito la notte scorsa”…non c’è bisogno di aggiungere altro. Anche le dichiarazioni e le accuse fatte nei giorni successivi da assessori e sindaco mostrano, una volta di più, come non abbiano la capacità e la volontà politica di trovare soluzioni concrete al dramma della questione abitativa. Non parlano dei 1500 sfratti soltanto nell’ultimo anno e delle 15000 case sfitte a Bologna. Non parlano degli immobili vuoti e abbandonati di proprietà del Comune, di altri enti pubblici, o di privati. Non si preoccupano di un piano freddo esaurito nel giro di pochi giorni. Si affannano ad accusare i collettivi di strumentalizzare i minori. Lo diciamo in tutta sincerità: sono parole che provocano una sensazione di ribrezzo. E’ possibile che soltanto durante una nuova occupazione ci si ricordi che ci sono minori senza un tetto? Non sono proprio loro, i governanti, a fare strumentalizzazione quando tirano in mezzo i minori non per cercare una soluzione ad un problema, ma per attaccare chi, insieme con le famiglie in difficoltà, una risposta concreta l’ha trovata? Forse respirano già a pieni polmoni l’aria da campagna elettorale? Ma, ci viene da dire, neanche in questo sembrano spiccare per lungimiranza. L’assessora in questione è riuscita anche a dichiarare che “sarebbe stato necessario giungere molto più celermente al recupero di alcuni di questi luoghi pubblici che sono, a tutti gli effetti, beni comuni”. Come se non fossero loro a governare questa città, o come se si potesse governare con i condizionali.

C’è chi, invece, ha deciso da tempo di prendere in mano le proprie vite e di lottare non solo per conquistarsi un futuro migliore, ma per prendersi, ora e subito, il presente. Una comunità solidale che, con coraggio e dignità, lotta per il diritto alla casa per tutti e tutte. Che non cede di un passo di fronte alle becere accuse delle istituzioni di governo e alla violenza di chi vuol ridurre l’emergenza abitativa ad una questione di ordine pubblico. Una comunità che ha resistito per oltre cinquanta ore su quel tetto in via Agucchi e che resisterà una vita in più di loro.

SABATO 19 (h.15 – Piazza dell’Unità) CORTEO PER IL DIRITTO ALLA CASA

STOP SFRATTI E SGOMBERI! MAI PIU’ SENZA CASA!

Vag61 – Spazio libero autogestito

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