MARTEDI’ 29 MAGGIO’012 dalle 19
Nell’ambito di ‘Life on Mars’, a Vag61 Jorge Carlos Amaral de Oliveira, soprannominato “Mané do Café”, attivista politico che si è sempre battuto per i diritti delle popolazioni della giungla amazzonica.
Mostra di disegni sui bambini di strada brasiliani, presentazione di un suo libro e un piccolo concerto (voce e chitarra) di canzoni brasiliane.
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Jorge Carlos Amaral de Oliveira, soprannominato “Mané do Café”, è un attivista politico che si è semprte battuto per i diritti delle popolazioni della giungla amazzonica. La sua attività lo ha portato a rischiare diverse volte la vita nel contrasto agli enormi interessi dei “seringueiros”. Oltre all’impegno politico e sociale, “Manè” è uno di quei tipi che avrebbe bisogno di giornate di 48 ore per dare spazio al suo dinamismo irrefrenabile. Infatti è pittore, scultore, musicista, commediografo, attore, romanziere, poeta e altre tantissime cose. Si tratta di una persona veramente incredibile.
Nato a Rio de Janeiro il 23 luglio 1952.
Risvegliato alle arti nello stato di Acre nell’Amazzonia brasiliana, iniziò a gridare la sua indignazione contro la l’ingiustizia verso il popolo e le foreste di Acre.
Il “risveglio” lo portò a lasciare il college di Geografia per dedicarsi, a tempo pieno, a varie forme di espressione artistica e ad altre attività come l’inesgnamento, il giornalismo, l’animazione culturale.
Nel 1977, casualmente, è diventato un attore/cantante di musical partecipando allo spettacolo “Saltimbancos”. Da quel momento, il destino lo ha portato al Teatro. E’ diventato un attore e regista, ma diverse circostanze lo hanno costretto anche ad altri compiti, per cui si è cimentato anche come costumista, burattinaio, autore di canzoni, cartazista, tecnico luci, scenografo, sceno-técnico, makeup artist, sound designer, dresser set, assistente di produzione, coreografo, costumista, produttore, autore e, soprattutto, un istigatore.
Ha partecipato a tantissimi spettacoli, concerti e reading poetici, sarebbe troppo lungo elencarli tutti.
Ha scritto almeno 10 libri di poesie e pubblicato suoi racconti su giornali e riviste letterarie. I suoi romanzi più conosciuti sono: “Schiavi di speranza”, “Punk Rock & CIA”, “Cafè”, “Bach era brasiliano? Il tamburello, cazzo, è dell’inventore del Baião”, “La Caipirinha e i prezzi del bere”, “Bar Tejo”.
Per non farsi mancare nulla, si è dato prima alla fotografia (mitica la sua mostra “Un’avventura di 500 km” su un lunghissimo viaggio in bicicletta), poi è diventato autore musicale e cantante. Le sue canzoni più conosciute sono:“Xote da Patinha, Crepúsculo, Massa Fiel, Momento Histórico, Vamos Chacoalhar, Acalanto Para o João, Marcha da Vacina, Fado Amaral”.
E, infine, ha abbracciato anche le arti grafiche, l’artigianato e le “invenzioni pratiche”, la più famosa delle quali è il “porta carta igienica per una residenza svizzera”.
Oltre che in Brasile, “Manè” ha vissuto per diversi anni a Lisbona dove gestiva il “Tejo”, un locale/tugurio nel quartiere più popolare della città, dove però apparivano, senza preavviso, i migliori musicisti portoghesi, poeti e scrittori ci leggevano le loro storie e declamavano poesie. Insomma, un posto magico dove all’entrata stava scritto: “Al Tejo ci arrivi solo se lo meriti!”