Molti cartoni, qualche materasso, poche coperte. E’ ciò che da mesi, ormai, si può trovare sempre più spesso nei dintorni del centro di accoglienza Beltrame di via Sabatucci. Ogni notte numerose persone, per lo più migranti arrivati in Italia dal nordafrica, sono costretti a dormire in strada perchè non hanno un posto dove andare. Si accampano come possono, sera dopo sera, dopo aver scampato la morte attraversando il Mediterraneo su un barcone. Abbiamo parlato con alcuni di loro: molti dicono di voler restare solo per qualche giorno perchè diretti in Francia, molti sono spaventati perchè temono di perdere anche questo semplice giaciglio. Lo abbiamo segnalato pubblicamente più volte, abbiamo cercato di attirare l’attenzione su questa vicenda perchè chi ne ha la responsabilità facesse qualcosa per uscire dalla logica dell’emergenza anteponendo la dignità di queste persone ad ogni calcolo, economico e politico.
La situazione, invece, non è affatto cambiata. E di certo non stiamo parlando di qualcosa lontano dagli occhi di chi amministra questa città. Oggi siamo costretti a ritornare ancora una volta su questo argomento perchè, cominciando l’inverno, ciò che accade in via Sabatucci rischia di trasformarsi in un vero e proprio dramma. Già da diversi giorni, con la pioggia e il calo delle temperature, abbiamo notato come molte di queste persone abbiano cominciato a rifugiarsi nel cortile di Vag61 per ripararsi sotto le tettoie. Ma cosa accadrà quando una tettoia e una coperta non potranno fare nessuna differenza di fronte al gelo e magari alla neve? La risposta, di certo, non potrà essere delegata a chi come noi non ha nessun mezzo nè competenza per far fronte ad una situazione del genere.
Queste le domande che siamo costretti a porre mentre in capo all’Asp Poveri Vergognosi, che dovrebbe occupare di esclusione sociale ed accoglienza, ci sono numerosi alloggi vuoti. Queste le domande che siamo costretti a porre mentre un’altra serie di alloggi vuoti è in capo alla Curia, che pure apre dibattiti sulla sussidiarietà buoni solo a consumare fiumi di inchiostro sui giornali.
Il Comune ha detto chiaro e tondo che il piano freddo rappresenterà una “copertura essenziale e minima” che non potrà trasformarsi in “un’assistenza a bassa soglia prolungata”. Si mettono le mani avanti sul “dopo”, quindi, mentre neanche il “qui ed ora” sembra avere una risposta. Lo ripetiamo: cosa accadrà alle persone che dormono in strada a Bologna, a cominciare da via Sabatucci?
Chiediamo pubblicamente all’amministrazione di non girarsi dall’altra parte e di dare una risposta a questa domanda, vogliamo una risposta e non possiamo accontentarci di vaghe assicurazioni di interessamento. Una risposta concreta è necessaria e urgente.
Non più rinviabile, nemmeno di un giorno.
Vag61