GIOVEDÌ 11 DICEMBRE’025

Lavoro e salute mentale vengono spesso trattati come se fossero due questioni separate. Il lavoro è quel dovere precario e sottopagato che ci perseguita ogni giorno; la salute mentale, invece, è una faccenda privata, una sorta di condizione individuale che ciascuno dovrebbe gestire per conto proprio. Questa separazione è talmente radicata che la soluzione proposta più di frequente consiste nell’aggiungere in ciascuna azienda un angolo di wellness, affidando a uno specialista la responsabilità di risolvere il problema mentre tutto il resto rimane invariato.
Per anni le condizioni materiali del lavoro sono rimaste fuori dal dibattito pubblico. Si è analizzato tutto: profitti, volumi, margini, valore aggiunto, quote di mercato. Tutto, tranne ciò che viviamo ogni giorno: ritmi, rischi, controllo, precarietà, nero, vessazioni, ricatti.
Ma davvero possiamo parlare seriamente di salute mentale ignorando tutto questo? Che tipo di salute può esistere senza interrogarsi sul contesto in cui si svolge la maggior parte della nostra vita attiva?
L’assemblea dell’11 dicembre nasce come momento collettivo per discutere di tutto questo. Dall’incontro recente che abbiamo fatto su questi temi sono emersi due bisogni intrecciati. Da un lato, la necessità di condividere le proprie condizioni materiali, relazionali ed emotive di lavoro. Dall’altro, il desiderio di indagare le cause profonde di un malessere diffuso: il modo in cui l’organizzazione del lavoro incide sulle nostre esistenze.
Abbiamo quindi immaginato questo incontro come un momento in cui tuttə possano raccontare la propria esperienza e avviare un percorso di inchiesta collettiva dei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di far emergere le problematiche che moltə affrontano in solitudine e trasformarle in oggetto di conoscenza collettiva.
Ci piacerebbe che questa assemblea fosse l’inizio di un percorso di condivisione e con-ricerca per documentare i modi diversi in cui il lavoro influisce sulla nostra salute. Un primo passo per trasformare ciò che logora in uno spazio di parola, cura e organizzazione.
Ci vediamo giovedì 11 dicembre ore 18,30 a Vag 61
