MARTEDI’ 26 FEBBRAIO’019 alle 19
Qualchemartedì… ma alla fine pure gli altri, più o meno.
A Vag61, per tenere insieme libera socialità e progetti, percorsi e immaginari da condividere e sostenere! [info]
Vi aspettiamo dalle 19 con l’aperitivo e poi la cena sociale!
Questa settimana in collaborazione con Smk Videofactory e Assopace Palestina
– aperitivo e cena sociale
– incontro con Jannat Salayma (YAS Hebron) e presentazione della campagna “Open Shuhada Street”
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Shuhada Street è la principale arteria della città vecchia di Hebron, un tempo cuore economico e sociale della città, off-limits per i palestinesi fin dal 1994, anno del massacro nella moschea di Abramo compiuto dal colono israeliano Baruch Goldstein che il 25 febbraio uccise 29 palestinesi.
Oggi a Shuhada Street i negozi e il mercato sono chiusi, i palestinesi costretti ad abbandonare le case. Blocchi stradali e checkpoint impediscono l’ingresso e il transito ai palestinesi, mentre i coloni continuano a occupare case protetti dall’esercito israeliano. Una vera città fantasma dove altissimo è il numero delle aggressioni e delle violenze dei coloni ai danni degli abitanti palestinesi.
Open Shuhada Street è la campagna internazionale promossa da Youth Against Settlements (Gioventù Contro le Colonie), gruppo di attivisti palestinesi non-partitico e non religioso, che da anni resiste con la sola presenza alla colonizzazione di Hebron, pagando ogni giorno con la repressione, gli arresti e le provocazioni dei coloni israeliani.
Dal 2010 la campagna Open Shuhada Street, che quest’anno va dal 23 febbraio al 6 marzo, è sostenuta anche da altre associazioni ed organizzazioni palestinesi e internazionali (tra cui Assopace Palestina) per:
• il rispetto del diritto internazionale a Hebron e in tutta la Palestina
• la fine del sistema di restrizioni e della chiusura della città di Hebron e di Shuhada Street
• la fine dell’occupazione militare israeliana in Palestina
• la sensibilizzazione e l’informazione sulle violazioni dei diritti umani ai danni del popolo palestinese.
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