Operai che assaltano il cielo

VENERDI’ 26 MARZO’010 DALLE 20

assalto al cielo

 

SMS: Spettacolo di Mutuo Soccorso per i lavoratori colpiti dalla crisi. Un reading di corti teatrali scritti da due operai cassintegrati che hanno dato vita al Teatro dei Mirakoli. Parte così il progetto inCassati!. Alle 20 una "cena di classe (operaia)", il cui ricavato verrà devoluto alla cassa di resistenza. Alle 21,15 lo spettacolo teatrale. Tra gli ospiti della serata il macchinista Dante De Angelis, protagonista di una lunga e dura battaglia con Trenitalia.

 

 

 

 


Oscurati nelle loro vite, oscurati nel loro lavoro, oscurati nelle loro lotte, qualcuno sosteneva che gli operai fossero una “razza in via d’estinzione”. Hanno dovuto perciò riprendersi la scena, ponendosi in prima persona il problema di comunicare le loro esistenze. Così gli operai dell’INSE si sono arrampicati su una gru e la loro eroica lotta di resistenza è diventata un fenomeno da emulare… e sono seguite le scalate sui tetti di fabbriche e ministeri. Poi hanno cominciato a farsi i video dei loro picchetti, dei loro presidi, delle loro occupazioni; hanno “invaso” gli stadi del dio pallone perché di rivolgersi all’altro dio ormai non ci credevano più. Con “l’Isola dei cassintegrati”, hanno cercato di “oscurare” quella più famosa “dei famosi”: da alcune settimane gli operai della Vynils di Porto Torres vivono sull’isola deserta dell’Asinara, dormendo nelle celle dell’ex carcere per dare voce alla lotta operaia.

Ora, qualcuno di questi operai indomiti si è messo in testa di comunicare con il teatro.

Si arriva così  alla serata del 26 marzo allo spazio libero autogestito Vag61 dove si terrà un SMS, uno Spettacolo di Mutuo Soccorso.

Si tratta di un reading di corti teatrali, scritti da due operai cassintegrati, Giuliano Bugani e Stefano Gavioli, che intende raccogliere fondi per una cassa di resistenza a sostegno delle lotte contro i licenziamenti, in solidarietà con i lavoratori in mobilità e in cassa integrazione di Bologna. La lettura dei testi sarà accompagnata dalla fisarmonica di David Sarnelli.

La serata avrà  anche un ospite di “assoluto riguardo”: il macchinista ferroviere Dante De Angelis, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), che è stato licenziato due volte da Trenitalia per avere denunciato la pericolosità dei convogli ferroviari per i passeggeri e per i lavoratori FS, e per due volte è stato reintegrato sotto la spinta di una grande movimento di solidarietà. 

Lo spettacolo sarà preceduto, alle ore 20, da una cena dal titolo

“Contro la crisi una CENA di CLASSE (operaia)…

dove si potranno gustare delizie, tutte a base di cipolla.

Il ricavato di questa cena “povera ma prelibata”, verrà devoluto alla “Cassa di Resistenza”.

 

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Se chiedete a Giuliano Bugani il perché del nome, “Il Teatro dei Mirakoli”, questa sarà la sua risposta: “Perché i veri miracoli li fanno gli operai, che come Cristo, a distanza di duemila anni, vengono crocefissi. Altro che liquefazione del sangue di San Gennaro, venga al VAG 61, il Cardinale di Napoli, a vedere i miracoli degli operai che fanno teatro per altri operai. Un teatro di trincea, dove la battaglia dei lavoratori e della lavoratrici, si combatte ad armi impari. Una trincea che separa il presente e che allontana il futuro. Una trincea dove l’avversario, un capitalismo abbietto e feroce, viene combattuto da una classe operaia che i mass media volevano scomparsa. Eccola invece riapparsa. Ecco il miracolo: parlatene e scrivetene tutti. Ecco il vero motivo della solidarietà di questi lavoratori cassintegrati che fanno teatro per altri cassintegrati. Ecco un altro miracolo: la solidarietà. In un mondo di ‘Tangentopoli Tre’, la seconda ce la siamo perduta, i lavoratori continuano e sostengono una forma di lotta che lo stesso teatro aveva dimenticato: il teatro sociale”. 

Non mancate, dunque al “mirakolo” del 26 marzo: Stefano Gavioli, Giuliano Bugani, David Sarnelli, uniti nel Teatro dei Mirakoli, all’interno di uno spazio sociale, il Vag61, tra gli ultimi avamposti di “socialità altra” nella “Bologna da bere”.

Di nuovo con le parole di Giuliano Bugani, per chiudere: “In un mondo di false primarie, false opposizioni, false maggioranze, noi vogliamo resistere e produrre un valore aggiunto, il plusvalore della società civile: la democrazia”.

> Per informazioni, prenotazioni, o qualsiasi chiarimento, telefonare al numero: 320 – 47 31 741

 

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SCHEDE

CONTRO LA CRISI UNA CENA DI CLASSE (OPERAIA) DEDICATA ALLA CIPOLLA…

Menu:

Entrata con

– Anelli di cipolle e salvia in pastella

– Friggione

– Frittata al porro

– Cipolline in agrodolce

A seguire

“Soupe d’oignon gratinée”

cipolleDi origine francese, a inizio novecento era la colazione mattutina degli operai e dei contadini. Il pane non ha solo funzioni di accompagnare la minestra, ne diventa un ingrediente fondamentale perchè, messo a strati e ben raffermo, contribuisce ad addensare il composto, fino ad ottenere una vera e propria crema.

La versione che verrà  servita la sera del 26 marzo a Vag61 è la famosa “zuppa di cipolle alla maniera de Les Halles”.

La ricetta: brodo di manzo o di pollo, cipolle gialle a fette sottili leggermente saltate, pane francese a fette e tostato, formaggio gruviere.

Les Halles era il quartiere dei vecchi mercati generali nel centro di Parigi. Si trattava di una zona particolare che non dormiva mai, per via, appunto, dei mercati che aprivano verso le 3 di notte. Lì c’erano diversi bistrot che aprivano insieme ai mercati, dove andavano a fare colazione a tutte le ore i rudi lavoratori, le prostitute a fine lavoro, i giornalisti notturni, gli artisti, i festaioli di tutt’il mondo e gli studenti. La tradizione voleva che dopo una notte di bisboccia e di alzate di gomito si andasse a mangiare la soupe à l’oignon a les Halles, un’eccezionale toccasana contro la sbornia.

DANTE DE ANGELIS:

dante de angelisDante De Angelis, macchinista in forza al deposito locomotive di Roma S. Lorenzo, leader storico dei ferrovieri e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, venne accusato nel 2008 da TrenItalia di false dichiarazioni per aver divulgato la notizia che due treni Eurostar si erano spezzati nel giro di otto giorni, mettendo in guardia sulle condizioni dei convogli Fs. Si alza una polemica tra lavoratori e azienda.

La reazione arrivò il giorno di Ferragosto: Trenitalia licenziò il ferroviere contestandogli di avere creato una situazione di "procurato allarme" ingiustificata e "avere leso gravemente l’immagine della Società", in "palese violazione dei suoi doveri di dipendente".

Il sindacato dei macchinisti “Orsa” ha definì quello di De Angelis "un licenziamento facile e ingiustificato. Siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento personale nei confronti di chi si occupa di sicurezza. Dante è stato licenziato senza lettera, per ritorsione”.

De Angelis, già un’altra volta, nel 2006, aveva subito un analogo provvedimento, poi ritirato dalle Fs, sempre per la sua attività sindacale durante la vertenza dei macchinisti contro il pedale dell’uomo morto". Il licenziamento era arrivato dopo la denuncia sulla mancanza di sicurezza andata in onda sulla puntata di Report nel 2003.

Il 27 ottobre 2009, il giudice del lavoro di Roma Dario Conte ha emesso una sentenza sullla vicenda: il licenziamento di Dante è annullato, viene emesso anche l’ ordine immediato di reintegrazione e risarcimento di tutte le retribuzioni perdute. L’arroganza e l’illegalità manifesta esercitata dall’Ammministratore delegato di Trenitalia Moretti è stata così sconfitta grazie alla tenacia di Dante, della sua famiglia e dei compagni che l’hanno sostenuto.

L’ 8 ottobre 2008, a VAG 61, si tenne un’assemblea pubblica per parlare della vicenda di Dante ed esprimergli vicinanza e solidarietà. In quell’occasione si parlò anche di “morti bianche”, infortuni sul lavoro, lavoro nero, precarietà e del clima di repressione e intimidazione che si vive sui posti di lavoro. Alla fine del dibattito, De Angelis promise che se avesse vinto la causa e la sua battaglia contro Trenitalia, dopo la rianssunazione, sarebbe tornato a VAG a festeggiare assieme ai suoi compagni ferrovieri di Bologna. Pertanto, eccolo il 26 marzo a dar manforte ai teatranti-operai.

GIULIANO BUGANI:

Giuliano buganiGiuliano Bugani è un operaio metalmeccanico di Ozzano Emilia (BO) nato nel 1961. Non contento di fare politica in fabbrica, Giuliano da anni scrive poesie, articoli e romanzi, realizza documentari, scrive e recita testi teatrali, si è battuto per la liberazione di Silvia Baraldini, sulla cui storia ha fatto un video. Il suo lavoro più recente è un documentario sull’amianto, girato per rendere giustizia ai lavoratori esposti a quello che è stato soprannominato il “killer bianco”.

Nel 1997 pubblica il suo primo lavoro poetico, “I cortili del Purgatorio”. Nel 1999 si classifica come finalista fra i giovani scrittori, racconti brevi, nel concorso indetto da Università Aperta di Imola, con un testo sulla strage del 2 agosto 1980. Nel 2001 viene rappresentato in teatro un suo testo “Donnarchica”, dedicato alle madri dei desaparecidos cileni. Arriva secondo al premio inglese di poesia Falmouth, con il testo “Di ferro via”. Del 2002 sono i testi teatrali “Maria Margotti”, dedicato alla mondina uccisa dalla Celere nel 1949, e “Apologia di una Resistenza”, ambientato in un ipotetico mondo globalizzato del 2015, privo di città e con uomini senza identità. Nel 1998 è tra i fondatori del Comitato di liberazione di Silvia Baraldini con cui svolge un’assidua attività e nel 2005 viene pubblicato il DVD "Liberate Silvia" le cui musiche sono realizzate da Paola Turci. Nel 2006 lavora al documentario "I ragazzi del Salvemini" sulla strage di studenti all’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno. Nel 2007 si classifica primo al premio di Teatro Fara Nume con il testo "Il processo di Dedalo". Nello stesso anno realizza "Quella notte al Leoncavallo". Nel 2009 fa uscire il documentario “Anno 2018: verrà la morte”  e pubblica il romanzo «La pianure»

Adesso Giuliano è in cassa integrazione due giorni alla settimana è ha deciso di diffondere il suo “messaggio artistico” davanti ai cancelli delle fabbrica in lotta, contro la crisi e i licenziamenti.

STEFANO GAVIOLI:

stefano gavioli“Io metalmeccanico non salgo sul tetto, faccio teatro!”, con questo slogan molto efficace Stefano Gavioli ha presentato in questi mesi il suo lavoro teatrale "Spazzatura? No, dipendente Lavor… war!", uno spettacolo che mescola il teatro classico, il teatro di denuncia, il teatro dell’oppresso.

"Spazzatura? No dipendenti Lavor… war!" è una critica feroce, un resoconto cridele e violento sulla vita nella fabbrica nel 2009. Dove il potere assoluto, le logiche del profitto, del ricatto e dell’interesse individuale, non si fermano davanti a nulla e bruciano ogni cosa.

Questi ultini anni, caratterizzati dal lavoro divenuto sempre più precario, (dovuto alla globalizzazione sfrenata, alla concorrenza, soprattutto asiatica e, nel 2009, di una crisi mondiale senza precedenti), dall’utilizzo della "cassa integrazione" in dosi stratosferiche, dipingono l’officina come un caso unico di lotta di classe e di sopravvivenza. E quì la paura di perdere il posto di lavoro da parte del dipendente, è usata dalla classe dirigente come un’arma letale.

Stefano Gavioli ha quarantotto anni, è nato a Bagnolo San Vito (MN), fa l’operaio della Lavorwash ed è un delegato sindacale. E’ autore di due romanzi: "Intellettuale, single e … proletario" pubblicato nel 2004 e "Mantova Nera" pubblicato nel 2006 (entrambi per la casa editrice Sovera). Inoltre ha scritto i testi di due spettacoli teatrali: “Un eretico in officina”  e “Amori, inquietudini e… portafogli al verde”.

DAVID SARNELLI
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sarnelliDavid Sarnelli è fisarmonicista e organettista, proviene dal teatro di strada, dalla musica improvvisata, dalla musica popolare europea e balcanica.

Recentemente collabora nell’ambito della canzone italiana d’autore. 

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