DOMENICA 9 FEBBRAIO’025 alle 18,30
Iniziativa a cura di Stati generali della giustizia climatica e sociale
In 50 minuti un fiume di acqua e fango ha stravolto e sommerso il territorio di Valencia. Lavoratori e lavoratrici che rientravano a casa e quartieri popolari sono quelli che hanno pagato maggiormente il prezzo di questa catastrofe, perdendo la vita e la casa sotto il fango. Le macchine accatastate una sopra l’altra sono diventate il simbolo di questa catastrofe climatica, a ricordarci che quella routine apparentemente inarrestabile che impone alle persone di recarsi a lavoro pur di preservare e generare profitto, può venire spazzata via. Può venire spazzata via perchè riusciamo a imprimere una trasformazione a questo sistema orientandolo verso obiettivi sociali e ambientali, oppure verrà spazzata drammaticamente via in pochi minuti perchè non prendiamo sul serio la crisi climatica.
Dana è stata forse la più grande catastrofe climatica nella storia recente dell’Europa. Ma non sarà l’ultima, e forse nemmeno la più grande.
Dal disastro però possono germogliare nuove relazioni e pratiche, nuove necessità e consapevolezze, nuova rabbia che può diventare lotta collettiva. Questo ci insegnano gli abitanti di Valencia, che hanno fatto della pratica dell’autogestione l’epicentro del loro intervento sui territori alluvionati, non solo per riorganizzare la vita quotidiana nel mezzo dell’emergenza, ma per rivendicare una ricostruzione dal basso, che parta dalle esigenze di abitanti, quartieri, realtà sociali, e che non diventi l’ennesima opportunità di speculazione per pochi che nella tragedia trovano nuove opportunità di profitto e per ridisegnare il territorio secondo logiche classiste.
Di questi e molti altri temi parleremo con lx compagnx di Koordinanora de Kolectivos Parke il 9 febbraio alle 18,30 a Vag61.
L’incontro è parte del loro tour in Italia che toccherà quattro città:
Sabato 8 febbraio – Roma
Domenica 9 febbraio – Bologna
Lunedì 10 febbraio – Firenze
Lunedì 11 febbraio – Venezia