Praticare l’abolizionismo carcerario: confronto aperto con Ruth e Craig Gilmore

DOMENICA 24 NOVEMBRE’024 alle 16 (puntuali!)

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“L’abolizione richiede di cambiare una cosa: tutto” (Ruth Wilson Gilmore)

Ruth Wilson Gilmore è geografa e studiosa dell’abolizionismo (non solo) penale, del capitalismo razziale, dell’incarcerazione di massa, del razzismo ambientale, della violenza e dell’abbandono organizzato da parte dello stato e dei movimenti sociali di resistenza che vanno nella direzione della liberazione sociale. Ruth è stata cofondatrice di molte organizzazioni sociali di base, incluso “Critical Resistance” (con Angela Y. Davis, Rose Braz e molte altre attiviste), il “California Prison Moratorium Project” e il “Central California Justice Network”.

Craig Gilmore è un attivista abolizionista e per la giustizia ambientale e, insieme a Ruth, ha co-fondato vari movimenti e gruppi abolizionisti, tra cui il “California Prison Moratorium Project” nel 1998. Craig è anche parte del Community Advisory Board di “Critical Resistance” e autore di vari saggi e contributi sul tema dell’abolizionismo penale, tra cui il comic book “Prison Town: Paying the Price”. È stato attivo per anni in “Californians United for a Responsible Budget”, nella “No New Jails Coalition” e nel giornale “LA Prison Times”.

Ruthie e Craig saranno a Bologna questa domenica, 24 novembre, per un confronto aperto con i movimenti e le esperienze locali sul tema dell’abolizionismo carcerario. In un momento storico di evidente recrudescenza della repressione e criminalizzazione di stato verso persone marginalizzate e razzializzate, persone in movimento, attivistə politichə e tutte le soggettività dissidenti, in cui l’incarcerazione e la penalità sono ormai diventate il paradigma centrale di governo della conflittualità sociale e politica, è fondamentale scambiare esperienze, strumenti e prospettive di lotta praticate o immaginate. Questo spazio vuole dunque servire a questo, un momento di riflessione collettiva su come praticare l’abolizionismo, su come decostruire le narrative che sorreggono e legittimano agli occhi dei più l’utilizzo dello strumento penale e punitivo in risposta alla conflittualità politica, all’indisciplina e alla marginalità sociale, per cercare insieme altre risposte e nuove possibili strade da percorrere.

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