Laboratorio Bologna – Fase II

MERCOLEDI’25/9 – MERCOLEDI’ 30/10 – MERCOLEDI’ 27/11

Negli scorsi mesi una serie di realtà bolognesi ha iniziato a costruire un dialogo nell’ottica di provare ad aprire una nuova stagione di mobilitazione sociale, in una città e in un periodo storico che stanno cambiando in modo repentino e vertiginoso.

L’economia politica del territorio bolognese è profondamente mutata nell’ultimo decennio. L’arrivo in città di piattaforme come RyanAir, Airbnb e del food delivery, il peso sempre crescente della logistica metropolitana e di un suo attore simbolico come Amazon, l’impiantarsi di nuove industrie multinazionali come Philip Morris, o l’installazione del Tecnopolo, sono solo alcuni degli esempi più evidenti del rapido globalizzarsi della città. A questi flussi di dati e di capitali che ridisegnano gli spazi urbani, si aggiungono gli imponenti flussi di persone, dalle migrazioni al turismo, al crescente fenomeno dei cosiddetti city user – le persone che fanno funzionare Bologna come una spugna che accoglie migliaia e migliaia di persone che vi lavorano di giorno per poi andarsene la sera. Il tessuto socio-urbano si sta dunque “fluidificando”, e non a caso in questi mesi Bologna è anche attraversata da un potente processo di nuova infrastrutturazione urbanistica e da un aumento delle problematicità ecologiche.

Questi cambiamenti stanno producendo una serie di effetti e contraddizioni. Su due di esse abbiamo deciso di provare a misurarci: il tema dell’abitare e quello del lavoro. Due terreni distinti ma con una serie di intrecci e sovrapposizioni, che ci proponiamo di indagare da molteplici sguardi differenti. Vivere a Bologna oggi per larghe fasce di popolazione è infatti sempre più difficile, per il continuo incremento del costo abitativo e della vita, a cui corrisponde un mondo del lavoro sempre più impoverito, senza diritti né garanzie, e spazi urbani in cui proliferano le barriere selettive. È proprio a questa parte della città che si rivolge il nostro percorso, a quella parte di città che i cambiamenti sopra brevemente accennati li costruisce quotidianamente. A chi non riesce a trovare casa o è costretta a pagare affitti altissimi per case e stanze sempre più piccole, a chi lavora nelle piattaforme digitali, nelle cooperative sociali, nelle pulizie, nella logistica, nella ristorazione, nei bar, nell’eventistica, etc.

La seconda fase del Laboratorio Bologna vuole dunque mettere in campo dei primi passaggi che, a partire dall’analisi condivisa nei mesi passati, possa iniziare a costruire strumenti collettivi di inchiesta e conoscenza, ma anche di possibili campagne politiche e rivendicazioni. Il nostro intento è quello di sperimentare un percorso pubblico aperto e in divenire, in cui possano intrecciarsi e costruirsi nuovi processi di inchiesta e rivendicazione sociale di massa nella città che cambia. Un esperimento politico che nei prossimi mesi inizia proponendo tre momenti pubblici di formazione e discussione per approfondire e strutturare ipotesi di campagna e di intervento.

Nel frattempo, nelle prossime settimane pubblicheremo sul sito una serie di contributi di singole realtà, e mettiamo a disposizione il portale per ospitare articoli di chiunque fosse interessat a questo percorso e a una discussione pubblica sui suoi temi. Inoltre, stiamo elaborando un questionario per un primo passaggio di inchiesta sociale. Un questionario rivolto a lavoratrici e lavoratori che hanno in qualche misura lavorato nella rassegna di Bologna Estate, nell’ottica di indagare quali siano state le effettive condizioni di lavoro in questo importante evento dell’anno bolognese, e con la prospettiva di poter eventualmente incidere su di esse il prossimo anno.

Programma dei tre appuntamenti autunnali (more info soon):

1. “Come fare inchiesta oggi?” – Mercoledì 25 settembre, ore 17.30-22.30

2. “Strumenti contrattuali, giuridici e di possibile intervento” – Mercoledì 30 ottobre, ore 17.30-22.30

3. “Costruzione di una piattaforma e prossimi passaggi” – Mercoledì 27 novembre, ore 17.30-21

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