Il governo Meloni ha dichiarato di voler dotare ogni regione di un Cpr e Bologna è una delle città dell’Emilia-Romagna che potrebbero essere scelte per aprire una struttura di questo tipo, che di fatto ha il solo obiettivo di incarcerare le/i migranti per il solo fatto di essere tali. Ma per le persone in movimento dobbiamo buttare giù muri e frontiere, non crearne di nuove. I sistemi di criminalizzazione e detenzione delle persone migranti sono l’unica risposta che i Governi sanno mettere in campo rincorrendo ogni volta logiche di emergenza. Il governo Meloni non vuole essere da meno rispetto a quelli precedenti e ne spara una al giorno: dal blocco navale alla tangente dei 5.000 euro fino alla costruzione di centri di espulsione e hotspot. Le migrazioni risultano strumentali alle battaglie intestine ai partiti, mentre migliaia di persone muoiono nel Mediterraneo e lungo le altre rotte migratorie. Le frontiere vanno eliminate per permettere a tutt* il diritto alla libera circolazione, chiudere i lager di Stato e non costruirne di nuovi. Occorre costruire reti orizzontali di solidarietà attiva per rispondere agli attacchi razzisti e xenofobi dei Governi.
Per questi motivi segnaliamo e condividiamo due appuntamenti in città per dire NO ai Cpr, nè a Bologna nè altrove!
Basta lager di Stato! Presidio sotto la Prefettura
Venerdì 29 settembre alle 19 in piazza Roosevelt
(promosso da Mediterranea Bologna)
Assemblea pubblica: no Cpr in Emilia-Romagna
Sabato 30 settembre alle 16 al giardino Bergonzini di via Mattei
(promossa dai Municipi Sociali di Bologna)
> Foto: delle iniziative: qui
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