SABATO 17 DICEMBRE’022 alle 18
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Iniziativa a cura di Antigone Emilia-Romagna e Vag61
Carcere e Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), linee di confine e di genere, Covid e disuguaglianze, lotte e solidarietà. Zone di reclusione e violenza dalle funzioni incerte. Parlare di abolizione delle strutture di detenzione non può più essere un tabù. Guardando solo alle cronache più recenti, segnali tanto chiari quanto allarmanti arrivano dal nuovo ordine di carcerazione a carico di Nicoletta Dosio e dalla drammatica situazione di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, da decine di giorni in sciopero della fame per protestare come altre/i detenute/i contro l’inumano regime del 41bis e l’ergastolo ostativo. Così come la vicenda del cosiddetto “decreto rave” conferma tutti i timori possibili sulla sterzata autoritaria a cui aspira l’attuale Governo di destra, mentre le forze di centrosinistra (tanto a livello nazionale quanto locale) sul carcere spendono più parole che fatti.
Sabato 17 dicembre a Vag61 discuteremo di questi temi a partire dai contenuti proposti da due libri che, da prospettive differenti ma profondamente intrecciate, affrontano senza ipocrisie la natura violenta della detenzione: “Corpi reclusi in attesa di espulsione” (a cura di Francesca Esposito, Emilio Caja, Giacomo Mattiello) e “Fogli dal carcere” (di Nicoletta Dosio).
Intervengono:
Francesca Esposito (curatrice di “Corpi reclusi in attesa di espulsione”)
Nicoletta Dosio (autrice di “Fogli dal Carcere”)
Martina Tazzioli (autrice di “Corpi reclusi in attesa di espulsione”)
Valerio Monteventi (Vag61)
Modera:
Giulia Fabini (Antigone Emilia-Romagna)
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Corpi reclusi in attesa di espulsione (Edizioni SEB27)
La detenzione amministrativa in Europa al tempo della sindemia
A cura di Francesca Esposito, Emilio Caja, Giacomo Mattiello
La sindemia Covid-19 ha esacerbato le preesistenti ineguaglianze basate su costruzioni “razziali”, di genere, di classe e di cittadinanza, sconfessando lo scenario iniziale per cui «di fronte al virus siamo tutti uguali». Il presente lavoro, che mette assieme i contributi di studiose e studiosi di diverse aree disciplinari, si sofferma sui centri di detenzione amministrativa per migranti, inserendo il contesto italiano in una prospettiva europea, così da mettere a fuoco l’evoluzione storica di queste “nuove” istituzioni totali, i meccanismi in gioco nel loro funzionamento, nonché cosa stia accadendo al loro interno in questo momento di emergenza sanitaria globale. Dall’analisi emerge una situazione di abbandono trasversale ai diversi contesti nazionali, negligenze e abusi da parte di autorità istituzionali e attori privati che collaborano con loro, dinamiche di funzionamento selettivo del sistema volte a riprodurre una gerarchia di merito della detenzione. Accanto alla violenza, tuttavia, i contributi raccolti in questo volume illuminano altresì le voci di dissenso, le azioni di solidarietà intente a squarciare il velo di opacità e isolamento attorno alle persone detenute, nonché gli atti di resistenza quotidiana, individuale e collettiva, che delineano come un’unica alternativa possibile l’abolizione di queste strutture di privazione della libertà e violazione della dignità umana.
Interventi di: Ana Ballesteros Pena, Mary Bosworth, Emilio Caja, Eleonora Celoria, Francesca Esposito, Giulia Fabini, Sunjay Gookooluk, Evgenia Iliadou, Annika Lindberg, Giacomo Mattiello, Sanja Milivojevic, Norbert Kreuzkamp, Elahe Zivardar, Martina Tazzioli
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Fogli dal carcere (Red Star Press)
Il diario della prigionia di una militante No Tav
Di Nicoletta Dosio
Ritenuta colpevole di essere parte di quel grande movimento di donne e uomini che lottano per la loro terra – il movimento No Tav –, Nicoletta Dosio viene tradotta in carcere quando ha superato le settantacinque primavere senza però aver mostrato la benché minima intenzione di arrendersi alla devastazione e al saccheggio a cui il progetto del treno ad alta velocità ha condannato la Val di Susa, in Piemonte. Tra le sbarre delle Vallette di Torino, la Dosio riceve l’incredibile solidarietà dei tanti che, in Italia e non solo, riconoscono nella resistenza della Val di Susa un simbolo di tutto ciò che è necessario cambiare per riguadagnare la speranza di una vita davvero sostenibile. Al tempo stesso, nel carcere, Nicoletta divide il suo angusto spazio con un’umanità sofferente e perseguitata: costretta a pagare con la galera una vita di povertà e di stenti. Reagendo alla desolazione, Nicoletta intreccia un dialogo con ciò che è dentro e ciò che è fuori il carcere, strappando alla prigione i fogli che compongono il suo straordinario omaggio alla libertà.
Con scritti di Haidi Gaggio Giuliani, Daniela Bezzi, Valentina Colletta, Emanuele D’Amico e Italo Di Sabato