Contrade Ribelli

da Resistenze in Cirenaica:

Contrade ribelli

Autonarrazione di un’esperienza che è sempre e solo all’inizio.

Il lockdown del 9 marzo 2020 ha segnato un forte arresto di tutte le attività, incluse quelle del nostro cantiere permanente. Per il weekend dell’8 marzo avevamo in programma la presentazione del quarto Quaderno di Cirene, dedicato alle donne delle resistenze, ma nell’aria c’era già l’asfittico sentore della clausura. Così il quaderno è rimasto nelle scatole fino all’estate, quando le necessità del business hanno prevalso su quanto sembrava fino a quel momento una condizione indispensabile per la sopravvivenza di tuttə.

L’incertezza, già compagna di vita in molti ambiti del nostro quotidiano, è diventata l’unica certezza e la flessibilità lo sport preferito da chi ha deciso di non abbandonarsi alla solitudine imposta e alla depressione dilagante.

Portare avanti un progetto come Resistenze in Cirenaica in queste condizioni era diventata una sfida. Il bisogno di uno scambio critico e creativo sulle pratiche dell’antifascismo e dell’anticolonialismo, della decolonizzazione degli spazi urbani e della decostruzione delle politiche patriarcali e discriminatorie ha acceso la scintilla dalla quale è scaturita la Federazione delle Resistenze, una realtà che ha determinato una nuova modalità di lavoro contraddistinto dalla condivisione e dal mutuo sostegno.

Il 2021 così ha visto una serie di azioni congiunte dei collettivi membri della federazione nelle varie città, che si sono sommate alle tante iniziative che ogni realtà realizza sul proprio territorio, a partire dalle azioni per commemorare lo Yekatit 12.

Quest’estate, quando abbiamo ricominciato a incontrarci, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di fare il punto di quanto fatto finora e così abbiamo realizzato un cortometraggio in collaborazione con Solipsia, che racconta il percorso di RIC.

La scelta di realizzare un audiovisivo ci ha permesso di sperimentare un linguaggio che finora avevamo tralasciato. Come di consueto abbiamo utilizzato tecniche narrative miste, perciò quello che vedrete non è un documentario: anche se le immagini sono prevalentemente d’archivio, abbiamo evitato le interviste in favore di una panoramica delle attività svolte nella maggior parte dei casi in strada, la nostra sede naturale.

Buona visione!

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