SABATO 7 NOVEMBRE’020 alle 18 @ PIAZZA NETTUNO
> > > Su Zic.it: Uova e scritte in Galleria Cavour, poi caricati i manifestanti per “reddito, salute, welfare e diritti” e due fermi (foto+audio)
In questi mesi di impegno nella Colonna solidale autogestita abbiamo potuto toccare con mano quanto la crisi sanitaria si sia rapidamente trasformata in crisi sociale. E dopo l’estate, prima ancora dell’inasprimento delle restrizioni, un dato è emerso con cruda chiarezza: sono man mano aumentate le famiglie che hanno chiesto di poter ricevere beni di prima necessità. Non ci sorprende, fin dall’inizio abbiamo pensato e detto che l’emergenza non sarebbe stata uguale per tutte/i e che non sarebbe andato “tutto bene”, perchè una parte circoscritta della popolazione avrebbe avuto maggiori possibilità di assorbire il colpo e tante/i invece avrebbero pagato sulla propria pelle, sotto il profilo sanitario ed economico, decenni di disintegrazione del welfare e di precarizzazione dilagante. Ma, facile previsione, sapevamo anche che nel pieno della crisi qualcuno avrebbe perfino aumentato i propri guadagni: basti pensare ai fatturati in crescita delle piattaforme del food delivery (a scapito dei riders, sfruttati quanto e più di prima) o agli indici in crescita, parecchio rivelatori, che arrivano dai produttori di auto di lusso.
La seconda ondata dei contagi, così, da un lato preoccupa per le conseguenze sulla salute collettiva e dall’altro spazza via mesi di chiacchiere e promesse. Le istituzioni ai vari livelli, nel loro complesso, hanno chiesto e imposto sacrifici alle/i cittadine/i ma non hanno messo in campo gli interventi sul sistema sanitario e sull’organizzazione delle attività quotidiane necessari ad evitare una nuova fase di restrizioni e, quindi, di ulteriori enormi difficoltà economiche e sociali per chi non è abbastanza ricca/o da potersi permettere di aspettare che la tempesta passi. Dire ciò con tutta la chiarezza che serve non significa sminuire la pericolosità del virus nè ignorare che la tutela della salute di tutte/i passa anche per la responsabilità collettiva. Ma questo non può, non deve, non vogliamo si traduca in rassegnazione.
Le piazze costellate di neofascisti e di imprenditori spesso abituati a speculare sul lavoro non ci ingannano. Sono invece le piazze di chi vive precarietà e sfruttamento quelle che, tenendo conto delle precauzioni di autotutela sanitaria, davvero danno corpo e voce alla necessità di invertire la rotta e pretendere reddito e diritti, welfare e salute per tutte/i. E’ il messaggio lanciato dalla partecipata assemblea che si è svolta in piazza Nettuno su iniziativa di Riders Union ed è per questo che raccogliamo l’appello per la costruzione di una grande manifestazione cittadina che sappia far convergere istanze anche diverse tra loro, ma accomunate dalla possibilità e dal bisogno di rafforzarsi l’un l’altra. Appuntamento a sabato, di nuovo in piazza Nettuno: alle 18 per la manifestazione e subito prima, alle 16, per l’incontro pubblico promosso dall’Assemblea per la salute del territorio.
Solidarietà, mutualismo sociale, autorganizzazione!
Vag61 – Spazio libero autogestito