Il comunicato di “Salute Dietro le Sbarre” per l’iniziativa in programma venerdì 5 novembre’015 a Vag61, nell’ambito di BreakTheWall e quindi in vista della manifestazione della Lega nord di domenica: “Inchiesta sui morti di Cie: storie di ordinaria detenzione amministrativa”.
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Questa iniziativa nasce per raccontare uno studio ed un percorso durati anni, che ci hanno portato ad entrare a stretto contatto con le realtà che si occupano del tema delle istituzioni totali, con detenuti e migranti fuori e dentro il carcere. Questa serata deriva anche dalla
stanchezza, quella stanchezza che se ti entra nelle ossa, ti assopisce sempre di più, la stanchezza che precede quell’inerzia che blocca la voglia di continuare a camminare, che anticipa il silenzio. Il gruppo di studio “Morti di CIE” sta lavorando costantemente, incontrando molte difficoltà, per provare a rompere il silenzio che circonda le morti dentro i centri di identificazione ed espulsione. Il silenzio di chi pensa che un singolo gesto non possa cambiare le carte in tavola. Il gruppo di studio “morti di CIE” si è riunito per provare
a rendere questo silenzio un po’ meno ingombrante.
È’ un inchiesta senza pretese se non quella di riscoprire umilmente le carte di chi una volta giunto in Italia, dopo un viaggio terribile, ha incontrato la morte. Lontano dalla su terra, lontano dalla sua casa, dentro una cella per il solo fatto di essere irregolare. Crediamo che
questo sia il modo migliore di Accogliere la lega nord a Bologna. Il rumore che faremo in piazza sabato sarà rinforzato, riempito di significato e forza dalle iniziative organizzate da chi non vuole la Bologna del silenzio ingombrante, bensì quella della solidarietà, che
si costruisce nella quotidianità di tutti i giorni. Ognuno a modo suo.
Bologna ultimamente brancola nel buio, il calore che raggiungeva chiunque vi giungesse e’ stato sostituito dalla violenza di chi se la prende con gli ultimi. Gli sgomberi delle ultime settimane sono solo la punta di un iceberg che nasconde l’ incapacità delle istituzioni a confrontarsi con le realtà sociali che dovrebbero essere da esse rappresentate e difese.
Non è questa la Bologna che vogliamo.
Salvini usa le parole come pietre, noi, al contario, crediamo fermamente che siano semi.
Salute Dietro le Sbarre