Per la giornata internazionale dei migranti e dei rifugiati ci siamo ritrovati oggi nella città di Bologna davanti al Cie di via Mattei per ribadire il nostro rifiuto alla riapertura della struttura di detenzione per migranti. Un presidio animato da collettivi, associazioni universitarie e non, spazi sociali, scuole d’italiano, giuristi, delegati sindacali, occupanti di case, migranti e rifugiati, insieme per esprimere con determinazione l’indignazione per l’esistenza di un lager dove vengono costantemente violati i diritti umani.
Di fronte alle immagini diffuse ieri sul Cie di Lampedusa ci sembrava doveroso mandare un messaggio chiaro e forte. Per questo ci siamo avvicinati al muro di cinta, con striscioni e pennelli, per scrivere”Mai più Cie”. Immediatamente siamo stati aggrediti con i manganelli dalle forze dell’ordine. E’ partita una carica a freddo, lunga, violenta e gratuita che ha provocato lesioni ad alcuni dei manifestanti ma, nonostante l’attacco, il presidio è continuato e il numero dei partecipanti è aumentato.
E’ così che il nuovo Prefetto e la Questura rispondono alla richiesta sorta in città di democrazia e rispetto dei diritti e della dignità dei migranti? Chiediamo le dimissioni del responsabile del reparto. Non saranno le manganellate a fermare una campagna di civiltà che da oggi è partita e proseguirà nei prossimi mesi.
Questa giornata ha dimostrato la nostra determinazione a non lasciare che Bologna torni a subire la vergogna del Cie.
Mai più CIE, né a Bologna né altrove!
Tpo, Vag61, Progré, Cobas Bologna, Rivolta il debito-Communia network, Labas, Usb, Asia