Le tante affinità tra la “Brabante Vallone” belga e la “Uno Bianca” italiana, in un’inchiesta giornalistica che Antonella Beccaria vuole portare avanti col sostegno di tanti liberi cittadini e con l’autofinanziamento di persone che vogliono una informazione libera, senza bavaglio e senza guinzaglio, al di fuori dei circuiti editoriali ufficiali. Venerdì 12 novembre, dalle ore 20, a Vag61 in via Paolo Fabbri 110, cena di autofinanziamento e presentazione del progetto con proiezioni e letture.
* * * * * * * * * *
Ore 20,15 cena di autofinanziamento per sostenere il progetto
Ore 21,30 Antonella Beccaria presenta il progetto sull’inchiesta giornalistica sulla “Banda Brabante Vallone”. Verranno proiettati video, alcuni attori svolgeranno letture di storie e documenti.
Nel corso della serata verrà presentato anche il manifesto di YouCapital: una piattaforma di raccolta fondi per idee e progetti da realizzare, nel mondo del giornalismo e dell’informazione.
La Redazione di YouCapital è composta da soci dell’ associzione culturale Pulitzer. Le persone che collaborano alla redazione svolgono il loro compito volontariamente e senza alcun compenso, al fine di sostenere questo progetto non-profit.
ANTONELLA BECCARIA è una giovane blogger, scrittrice e giornalista che ha già pubblicato diversi libri, tra cui “Bambini di Satana”, “E rimasero impuniti – Dal delitto Calvi ai nodi irrisolti di due repubbliche”, “Il programma di Licio Gelli – Una profezia avverata? “, “NoSCOpyright – Storie di malaffare nella società dell’informazione”, “Uno Bianca e trame nere”.
Antonella Beccaria sta lavorando a un’inchiesta giornalistica, seguendo l’ipotesi è che la banda del Brabante Vallone abbia goduto di appoggi considerevoli da parte della Stay-Behind belga, e che a questi appoggi si debba la sua impunità.
Beccaria è convinta che non si tratti di una vicenda esclusivamente belga. Nei vari addentellati che ha scoperto nel corso della sua ricerca, la giornalista ha trovato diversi parallelismi con la vicenda della Banda della Uno Bianca, composta da poliziotti in forza alla questura di Bologna: «Ho visto in diversi episodi la stessa violenza, la stessa pratica delle rapine, un agguato ai carabinieri che finisce in una mattanza, una scia di morti leggermente inferiore. Ma la stessa sensazione, nei due casi, di qualcosa di oscuro, di intangibile, di misterioso.»
In Belgio, tra il 1982 e il 1985, operò una misteriosa organizzazione, la cosiddetta “Banda del Brabante”, alla quale furono attribuite ben sedici azioni terroristiche, che provocarono ventotto morti e venticinque feriti; questo gruppo ebbe un comportamento molto simile a quello della “Banda della Uno Bianca” […].
Tra il 1987 e il 1994 l’Emilia Romagna e le Marche furono attraversate da un impressionante crescendo di violenza che ebbe come epicentro Bologna.
Erano gli anni della Banda della Uno Bianca, cinque poliziotti e un carrozziere che iniziarono con piccole rapine ai caselli autostradali, fino ad arrivare a terrorizzare due regioni e a uccidere ventiquattro persone, ferendone oltre cento.
Quelli furono anche gli anni in cui l’Italia scoprì l’esistenza di Gladio e degli attentati che da “semplici” stragi, diventavano “stragi di Stato”.
Per la Beccaria i parallelismi non finiscono qui: “si va da personaggi gravitanti nell’orbita della P2 a terroristi tricolori che si tenta di reclutare in traffici d’armi verso l’Africa. Una centralità nella strategia del terrore, quella del Belgio, finora passata inosservata”.
Alla luce dei comportamenti dei due gruppi, per la giornalista, sembra lecito delineare un possibile parallelismo tra le due organizzazioni. Molto probabilmente non si riuscirà mai a stabilire se questo parallelismo è solo frutto di una suggestione o vi siano altri motivi. È però degno di rilievo che il Parlamento belga abbia, a suo tempo, istituito una commissione parlamentare d’inchiesta che ha affermato che le stragi del Brabante sarebbero state «opera di governi stranieri e di servizi segreti che lavorano per gli stranieri…».
L’esordio mortale del commando della Brabante Vallone risale al 30 settembre 1982 contro un’armeria di Wavre, anche se il primo colpo era stato messo a segno un mese e mezzo prima, il 14 agosto, contro un negozio di alimentari di Maubeuge, mentre l’ultimo fu l’assalto a un supermercato Delhaize, il 9 novembre 1985 nella cittadina di Aalst. Elementi comuni a tutti gli atti sono l’esiguità del bottino, in media intorno ai cinquemila euro, la ferocia e la spietatezza delle azioni e il coordinamento dei banditi.
Quando il parlamento ricevette l’incarico di stabilire se esistesse un nesso tra i banditi della Brabante e Gladio o con organizzazioni a essa riconducibili, ne venne fuori un nulla di fatto imputabile anche alla mancata collaborazione da parte dello SDRAVIII (Service de documentation, de renseignement et d’action – sezione dell’intelligence militare che faceva capo al ministero della difesa) e dall’STC/Mob (Section training, communication, mobilisation – organo dei servizi civili a capo del quale stava il ministero della giustizia).
Le indagini per scoprire collegamenti tra la banda del Brabante e Gladio non furono però interrotte: nell’ottobre 1997 una nuova commissione parlamentare produsse un esplosivo rapporto di novanta pagine in cui si elencavano gli errori commessi da parte degli inquirenti che lavorarono sulle stragi e si denunciavano depistaggi e inefficienze a carico della polizia che avrebbe tramato per far sparire parte della documentazione.
Venne inoltre ripescata una pista indicata fin dal 1988 dal giornalista inglese John Palmer (lo stesso che scrisse anche della strage alla stazione di Bologna): quella che adombrava forme di collaborazione tra l’esercito e un’organizzazione di estrema destra, Westland New Post (WNP), nata nel 1979 come emanazione del Front de la Jeunesse di quattro anni più anziana. Da qui si risalì ai campi di addestramento militare a cui partecipavano uomini della Gendamerie, e in proposito il gendarme Martial Lekeu, in organico tra il 1972 e il 1984 prima di emigrare in Florida, dichiarò ai giornalisti della BBC collegamenti tra le stragi del Brabante, i servizi militari e l’apparato di sicurezza.