VENERDI’ 30 APRILE’010 DALLE 20
Il progetto inCassati! (una cassa di resistenza, uno spazio fisico per l’autorganizzazione, un giornale per alzare la voce) incontra e sostiene gli operai della Fini Compressori di Zola Predosa, dopo giorni di mobilitazione contro i licenziamenti. Cena di autofinanziamento e poi, a seguire, "Balotta Continua" in concerto.
> ore 20
Cena di autofinanziamento
> ore 22
"Balotta Continua" in concerto
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PER RESISTERE UN MINUTO IN PIÙ DEL PADRONE
La vicenda della Fini Compressori, i licenziamenti, la lotta dei
lavoratori, l’esito non certo radioso della vertenza, sono diventati in
queste settimane l’emblema di quello che socialmente la crisi può
produrre anche nei nostri territori.
Un padrone che in passato ha usufruito dei “vantaggi pubblici” per
realizzare lo stabilimento di Zola Predosa, inizia nel corso degli anni
a delocalizzare le produzioni in altre parti del paese e in Cina. Poi
arriva la crisi e diventa la motivazione per tagliare i posti lavoro,
spostare diversi reparti produttivi in altre regioni, realizzare
condizioni lavorative e contrattuali peggiori per i dipendenti che non
vengono espulsi.
La Fiat ha fatto scuola nel settore manifatturiero italiano:
spostamenti di settori produttivi all’estero, chiusura di Termini
Imerese, utilizzo della cassa integrazione a man bassa in tutti gli
stabilimenti italiani e poi, all’improvviso, l’introduzione di cicli
produttivi su 18 turni per 6 giorni alla settimana, con il taglio di
mezz’ora giornaliere delle pause.
Forse alla Fini, i 108 licenziamenti non verranno più proposti nella
forma originale voluta dal padrone, ma è nella testa di molti che tutti
quelli che verranno messi in cassa integrazione a zero ore per 30 mesi
in fabbrica non torneranno più. Avranno una parte di reddito garantito
per un periodo di tempo più lungo, ma probabilmente quello non sarà più
il loro posto di lavoro.
Quei lavoratori in cassa integrazione non possono essere lasciati soli…
LA CASSA DI RESISTENZA
“Non
abbiamo bisogno di carità, ma di reddito, diritti e dignità”. Questa
parola d’ordine chiara e diretta, sta alla base del progetto di Cassa
di resistenza a sostegno delle lotte dei lavoratori contro la crisi, i
licenziamenti e la precarietà.
La Cassa di resistenza è una forma di “concretezza solidale”, è uno dei
diversi strumenti di lotta che si possono avere a disposizione: può
servire per pagare le spese della lotta (materiale logistico per i
presidi e manifestazioni, striscioni, materiali per la comunicazione),
gli eventuali costi legali, ma anche aiutare economicamente o con
l’acquisto di beni di prima necessità chi è costretto a lunghi periodi
di sciopero o di inattività lavorativa.
Quando sono messi in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori è necessario lottare e la lotta, prima di pagare, costa.
VENERDI’ 30 APRILE A VAG61
Con
la serata di Venerdì 30 aprile a Vag 61 un gruppo di cuoche, cuochi e
vivandieri si mette al lavoro per realizzare la prima di diverse cene
di solidarietà e di mutuo aiuto. Queste iniziative verranno fatte col
coinvolgimento diretto delle realtà e delle persone per cui si
raccoglieranno i fondi, con l’utilizzo di prodotti legati al territorio
o eco-solidali o provenienti da “imprese sociali” (per esempio, in
questo caso, verranno cucinati 15 chili di Farro, comprati dai
contadini biologici di Pescamaggiore, per sostenere il progetto di
ricostruzione ecocompatibile di questo paesino in provincia
dell’Aquila). Le cene di solidarietà si intrecceranno con la musica
dal vivo, il canto sociale, il teatro e tutte le espressioni di
linguaggi e culture che aiutano ad abbattere le barriere della
diffidenza.
Il 30 aprile, dopo la “magnata solidale”, salirà sul palco del Vag la BALOTTA CONTINUA,
la ska cover band, militante, resistente (antifascista… a
prescindere!), nata nel luglio del 2007 a Casalecchio di Reno durante i
Mondiali Antirazzisti.
La filosofia della Balotta Continua è quella di un’osteria dello ska.
Niente virtuosismi o nouvelle cuisine, solo passione ed energia.
Donato, il vostro oste-cantante di fiducia, vi accoglierà nel nostro
mondo e vi aiuterà a scegliere tra le nostre specialità e i nostri
freschissimi abbinamenti tra musica e parole. Carlo confezionerà sulla
chitarra con le sue mani esperte gli accordi della casa. Alessia al
basso ed Antonio alla batteria, con braccia infaticabili, vi faranno
sentire nello stomaco il ritmo in levare della tradizione. Simone e
Nicola ai sax, e Francesco al trombone, prepareranno davanti ai vostri
occhi e solo per voi, gli stacchi e gli assoli dal sapore robusto di
tempi andati. Potrete infine scegliere tra il rosso sincero delle
parole di Ivan della Mea o di Pietrangeli, la vodka clandestina di
Stalingrado, e il gin-tonic anni ’80 dei Madness.
Buon appetito a tutti